Avrebbe dovuto esibirsi a Miami insieme ad altri artisti per l'evento "Amor a la Musica", ma Laura Pausini non ci sarà. Il motivo è la sua positività al Covid (ora è guarita) che l'ha costretta a rinviare tutti gli impegni, ma intanto nella città della Florida è andata in scena una protesta da parte di un gruppo di dissidenti anti-castristi che ha preso di mira proprio la cantante italiana: la Pausini è stata infatti accusata di essere una fiancheggiatrice del governo comunista cubano di Miguel Diaz-Canel.
Tutto parte da una foto scattata nel 2018 che ritrae la cantante in posa con alcuni membri della Sicurezza di Stato cubano, forze speciali che, per i detrattori, verrebbero utilizzati dal governo per reprimere il dissenso del popolo. Da qui si è scatenata la rabbia degli esuli cubani.
La contestazione partita nel quartiere Little Havana di Miami ha visto manifestanti spaccare con un rullo compressore i suoi cd e mostrando cartelli inequivocabili con messaggi del tipo "Laura Pausini, castrista, comunista, amica di Díaz-Canel" o "Laura Pausini fuori da Miami".
@Marzia Diana