Pasqua magra per il turismo. Almeno queste sono le prospettive. Se 8 milioni dì italiani sono intenzionati a partire, solo la metà ha programmato il viaggio. Solo un breve spostamento o un pernottamento.
Le preoccupazioni per la guerra in Ucraina e per il caro energia, non lasciano certo tranquillo gli italiani che fanno i conti con un costo della vita che subisce continui aumenti. E per andare avanti le rinunce si devono fare, si sacrificano cultura e turismo, che risultano infatti i settori più colpiti da crisi e inflazione.
I dati di Confcommercio dicono che almeno il 60% degli italiani dichiara di aver già modificato le proprie abitudini di acquisto, riducendo le spese per ristorazione, vacanze e attività culturali. Altro dato: sono circa 8 milioni gli italiani che dicono di voler partire per la Pasqua ma di questi soltanto 4 milioni hanno già organizzato il loro viaggio e hanno prenotato gli alberghi. Solo il 6 per cento ha deciso di andare all’estero, più del doppio nel 2019 (13 per cento). E se dì viaggi si vuole parlare, si prendono in considerazione spostamenti brevi e di corta durata e all’interno della regione di residenza per la metà dei vacanzieri, un solo pernottamento e spesa nell’ordine dei 200 euro a persona tutto incluso. Il 20% dei vacanzieri dice che spenderà tra il 10 e il 25% in meno rispetto al periodo pre pandemico.
Aumentano anche le vacanze nelle seconde case o in casa di amici: la metà di chi parte le utilizzerà, nel 2019 lo aveva fatto il 40%. Anche per l'estate il panorama non sembra dei migliori. L'80% delle persone che hanno risposto alle domande di Confcommercio dice che ridurrà i giorni di ferie o addirittura rinuncerà a partire.
@Monica Magro