Tamara Tarnawska, ex giornalista svizzera all'Onu di Ginevra, a Kiev dal 1996. Alla vigilia della guerra e nonostante i bombardamenti ha deciso di non abbandonare Kiev, perché il rifugio di randagi che ha creato e che accoglie mille cani e 500 gatti, non può soppravvivere senza di lei. Si ripara in un bunker ricavato nei sotterranei della metro di Kiev e da lì cerca di far arrivare in Europa il suo grido di disperazione: "Aiutatemi, non posso più sfamare i miei cani e i miei gatti". Ed è stata avviata una raccolta fondi. Intanto è morta Anastasiia Yalanskaya, giovane volontaria ventiseienne ucraina che venerdi si è messa in viaggio per aiutare I cani di un rifugio non distante da Kiev. Così, insieme ad altri due volontari ha caricato le provviste sull'auto e si è messa in viaggio. Il rifugio di Bucha è a solo una trentina di chilometri da Kiev. Poi, improvvisamente, stando alle prime ricostruzioni e a quanto riferito da familiari e amici al Global News la vettura con la quale viaggia Anastasiia viene avvicinata da truppe russe. Ciò che accade immediatamente dopo non è ancora del tutto chiaro. Quel che è certo è che Anastasiia viene raggiunta da un colpo sparato "a distanza ravvicinata" da un'arma pesante che la uccide.
@Moreno Pisano