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6 Marzo 2022

Guerra in Ucraina, nessuna tregua e prosegue l'offensiva in alcune città

Per affrontare la situazione in Ucraina anche una telefonata Biden-Zelensky. Israele tenta una mediazione

È stata l'undicesima notte di guerra in Ucraina. I bombardamenti hanno avuto una breve pausa mentre aumenta la pressione russa sui civili in fuga. La Russia e l'Ucraina avevano concordato un cessate il fuoco limitato intorno ad alcune città, in particolare Mariupol e Volnovakha, per dare ai gruppi di aiuti umanitari il tempo di evacuare le persone che cercano di andare via e sul fallimento della tregua c'è stato un rimpallo di responsabilità. Le forze armate ucraine lanciano intanto un allarme sulla diga che serve la centrale idroelettrica di Kaniv, di cui i russi, dicono, vorrebbero assumere il controllo. 

Per quanto riguarda le azioni diplomatiche, ieri è stata avviata un'azione dal premier israeliano Naftali Bennet che ha violato lo Shabbat per volare a Mosca. Tre ore di colloquio nella prima visita di un leader straniero al Cremlino dopo l'attacco a Kiev dopo una breve consultazione con Germania, Francia e Stati Uniti; poi una telefonata al presidente ucraino Volodymyr Zelensky e a Macron, e un altro volo diretto stavolta a Berlino.

Tra le soluzioni per far cessare il conflitto anche il piano di Boris Johnson. E' lo stesso primo ministro britannico a descriverne i dettagli in un intervento sul New York Times. Ed è una chiamata all'azione per la comunità internazionale, esortata a reagire alla "barbara e orribile" aggressione di Putin in Ucraina, perché "non saranno gli storici ma il popolo ucraino a giudicarci". Per mantenere quindi la pressone su Mosca, Johnson sostiene che i leader mondiali debbano mobilitare "una coalizione umanitaria internazionale" per l'Ucraina. Debbano sostenere Kiev "nei suoi sforzi di difesa". Bisogna inoltre, secondo Johnson, intensificare la pressione economica sulla Russia. Quindi la comunità internazionale deve resistere la "strisciante normalizzazione" delle sue azioni in Ucraina. Altro punto è la soluzione diplomatica alla guerra che, sostiene il premier britannico, va perseguita ma soltanto con la piena partecipazione del legittimo governo ucraino. Infine l'inquilino di Downing Street sostiene che debba essere avviata rapidamente una "campagna per rafforzare la sicurezza e la resilienza" tra i Paesi Nato.

Infine Zelensky è tornato a chiamare alle armi la popolazione, e i volontari civili arruolati dall'inizio del conflitto sono ormai oltre 100 mila. 

 

@Moreno Pisano