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3 Marzo 2022

Guerra in Ucraina, donne e bimbi in fuga: 'impossibile restare'

La fuga delle madri dall'Ucraina: «Siamo scappate per salvare i nostri figli»

Gli uomini restano a combattere, donne e bambini scappano via. A Roma sono arrivati i primi pullman con a bordo gli ucraini in fuga dalla guerra. Sono soprattutto giovani madri con i loro figli. «Io aspetto le mie nipotine di 4 e 10 anni, mia figlia è arrivata oggi con loro ma presto tornerà in Ucraina. Le si spezza il cuore a separarsi dalle bambine, ma vuole contribuire a difendere il Paese» racconta Alina che da circa vent'anni vive e lavora in Italia. Come lei in molti attendono i loro cari in fuga dal conflitto, e nei prossimi giorni sono previsti ulteriori arrivi. Venerdì 4 marzo arriveranno cinque pullman: circa 300 persone tra donne e minori.

Dal reportage dell'Ansa il racconto di chi fugge verso la Polonia. "I varchi di frontiera sono quattro: due per le auto, uno per i camion e uno per gli autobus. Dal lato polacco passano sostanzialmente solo questi ultimi: fanno la spola con i paesi vicini al confine e portano via la gente. Dall'altra parte, invece, è diverso. Macchine e bus sono incolonnati e fermi. Così si va a piedi. E la cosa che colpisce subito è che non ci sono uomini; non ce n'è traccia. Solo donne e bambini. Tanti bambini. Camminano infagottati trascinandosi valige, i grandi, orsacchiotti e zainetti i piccoli. La macchina della solidarietà polacca funziona. Ed è già una notizia visto che non era andata certo così quando si è trattato di accogliere altri profughi, quelli che scappano da guerre iniziate vent'anni fa e mai finite, che Lukashenko ha ammassato al confine tra Bielorussia e Polonia usandoli come arma per ricattare l'Europa. E che non tutti i profughi siano uguali lo dimostra il fatto che la zona off limits di 3 chilometri al confine con la Bielorussia è ancora lì. E lo confermano le parole di Dominika, 35enne di Katovice, arrivata "per dare una mano". "A me quel che è accaduto lì non è piaciuto, ma è la politica che ha deciso tutto. Questa volta è diverso, gli ucraini sono i nostri vicini, siamo fratelli".

 

@Moreno Pisano