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14 Febbraio 2022

Over 50, dal 15 febbraio obbligo di vaccino sul lavoro, multe da 600 a 1.500 euro per le violazioni

Assenza ingiustificata e niente stipendio per gli over 50 senza green pass nel luogo di lavoro.

Con le regole imposte dal Governo con il decreto del 7 gennaio sono due le scadenze segnate sul calendario per il nuovo anno degli ultra 50enni: la prima è scattata il 1° febbraio con la multa di cento euro per gli over 50 che non hanno ancora rispettato l’obbligo di vaccinazione (circa 1,68 milioni di persone ancora a zero dosi); la seconda è il 15 febbraio, quando entrerà in vigore l’obbligo per tutti i lavoratori del green pass rafforzato (si ottiene solo tramite vaccinazione o per guarigione ed esclude l’effettuazione di un test antigenico rapido o molecolare). Chi verrà sorpreso senza la ceritificazione verde adeguata rischia una multa dai 600 ai 1.500 euro. Martedì 15 febbraio, entrerà in vigore l’obbligo del “super green pass” per tutti i lavoratori. Chi dichiara di non avere la critificazione rafforzata (che si ottiene solo tramite vaccinazione o per guarigione) o ne risulta sprovvisto al momento dell’accesso al luogo di lavoro sarà considerato assente ingiustificato fino alla presentazione del certificato. Comunque non oltre il 15 giugno 2022. Il “no vax” non subirà sanzioni disciplinari e mantiene il diritto alla conservazione del rapporto di lavoro. Chi, però, verrà sorpreso nel luogo di lavoro senza il certificato rischia una multa che varia dai 600 ai 1.500 euro con conseguenze disciplinari. Gli esentati dall’obbligo vaccinale possono essere destinati a mansioni diverse - senza decurtazione della retribuzione - in modo da evitare il rischio di diffusione del contagio. Spetta ai datori di lavoro, pubblici e privati (e ai responsabili della sicurezza delle strutture in cui si svolge l’attività giudiziaria) verificare il rispetto dell’obbligo vaccinale per gli over 50 che svolgono la propria attività lavorativa nei loro luoghi di lavoro. Il controllo vale anche per tutti coloro che accedono nelle strutture per svolgere la propria attività lavorativa (a loro volta controlllati dai loro datori di lavoro).

 

 

@Moreno Pisano