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Società e costume
6 Gennaio 2022

Origini e tradizioni dell'Epifania: le curiosità sulla calza della Befana

Teorie e leggende dietro la tradizione delle calze portate ai bimbi, dolci e piatti tipici in queste festività

Perché il 6 gennaio si festeggia l'Epifania? Secondo la religione cristiana, è il giorno in cui i tre re Magi, provenienti da Oriente, seguendo una stella riuscirono ad arrivare a Betlemme, per onorare la nascita del bambin Gesù con dei doni. La "Befana" invece è una figura strettamente legata alla tradizione italiana. Questa parola, usata per intendere un fantoccio femminile esposto la notte dell’Epifania, era già diffusa nel dialetto popolare del XIV secolo, specialmente in Toscana e nel Lazio settentrionale.

Descritta sempre come un'anziana dal carattere burbero e, per alcuni versi, una rappresentazione dell’anno vecchio, nel corso del tempo la Befana è diventata una sorta di nonna che premia i bambini buoni con doni, caramelle e dolcetti e "punisce" quelli cattivi col carbone, che però può diventare anche commestibile e un dolce molto semplice da preparare.

 

Ma come mai nella notte della Befana c’è la tradizione delle calze? Anche in questo caso ci sono diverse teorie. Una di queste prende spunto da una leggenda secondo la quale Numa Pompilio, uno dei famosi sette re di Roma, avesse l’abitudine di appendere durante il periodo del solstizio d’inverno una calza in una grotta per ricevere doni da una ninfa.

In questo giorno ci sono diversi dolci o pietanze che sono tradizionali nelle rispettive regioni. In Toscana, ad esempio, si preparano per l’occasione i cavallucci di Siena, biscotti morbidi con acqua, zucchero, miele, canditi, anice, noci e lievito, mentre in Versilia ci sono i cosiddetti befanini, frollini a base di agrumi e rhum, ricoperti di granella colorata. Nel Varesotto il 6 gennaio fa rima con pinsa, una di pizza di polenta preparata con farina di mais e frutta secca, mentre in Liguria ci sono gli anicini (biscotti con seme di anice), in Abruzzo i pepatelli (simili ai cantucci, ma a base di pepe nero, miele, farina, cacao, mandorle e bucce d’arancia. In Puglia invece si va dai purcidduzzi salentini alle cartellate baresi. E poi in Campania c'è lei: la prima pastiera dell'anno.

 

 

@sintonynews