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Società e costume
12 Dicembre 2021

Come sconfiggere il Grinch che c'è in noi per trascorrere le feste al meglio

La sindrome di chi odia il Natale esiste davvero, ma non dobbiamo guastare il divertimento degli altri

Il disagio che proviamo davanti a canzoni natalizie, decorazioni e lucine colorate è reale e merita una giusta considerazione. Non sentiamoci in colpa, quindi, se non riusciamo a sentirci entusiasti. Ma, dall’altra parte, evitiamo di rimuginarci troppo sopra: il Natale viene una volta all’anno e in fondo si tratta di pochi giorni. C'è uno studio realizzato da un’equipe dell’università di Copenaghen e pubblicato sul British Medical Journal, secondo cui esiste un’area del cervello deputata al piacere, capace di accendersi nel periodo di Natale. In alcuni soggetti, però, il processo non si attiva, specie se la persona ha vissuto precedenti esperienze negative legate al Natale. In pratica, la stessa regione del cervello che genera amore e felicità nei confronti delle Feste, può far scaturire avversione e antipatia di pari intensità. Se facciamo parte di questa categoria, non abbiamo alternativa all’organizzarci mentalmente e praticamente per sopravvivere al momento senza soffrire troppo e senza guastare la gioia di chi ci circonda. Quest’anno si aggiunge anche l’ansia di trovarsi in luoghi in cui il distanziamento sociale non esiste e in cui non tutti indossano correttamente la mascherina. Per reagire a queste situazioni, cerchiamo di pianificare i nostri acquisti e i nostri spostamenti nei giorni settimanali e negli orari in cui presumibilmente c’è meno affollamento, pianifichiamo con attenzione il nostro percorso di shopping, magari dopo aver fatto una ricognizione online sulle vetrine virtuali, per arrivare in negozio con le idee chiare e a colpo sicuro. Le riunioni interminabili con persone di cui in fondo ci import poco sono un altro punto dolente del periodo. Ricordiamoci che non sono un obbligo e, specie se si tratta di riunioni che preannunciano affollate, possiamo sempre declinare appellandoci alle esigenze del distanziamento sociale. Se proprio non possiamo esimerci dal partecipare, siamo autorizzati a presentarci per una breve visita, fare un giro rapido di saluti al momento del brindisi e poi tagliare la corda.  Questo ci mette al riparo anche dal rischio di pranzi e cene interminabili dai parenti: se non riusciamo a provare gioia nell’incontrare persone che, pure, non abbiamo visto per mesi a causa del Covid, possiamo limitarci a unirci alla compagnia per il dessert e per il brindisi finale. 

 

 

 

 

 

 

@Moreno Pisano