Mercoledì 10 novembre, davanti ai professori del liceo “Zucchi” di Monza anche i ragazzi per un giorno hanno abbandonato i jeans, “per manifestare il desiderio di vivere in un luogo in cui sentirsi liberi di essere ciò che si è e di non essere definiti dai vestiti che si indossano”.
L’iniziativa denominata “Zucchingonna”, organizzata dagli studenti del classico, ha trovato anche il via libera della dirigente Rosalia Natalizi Baldi. L’idea è nata ad alcuni studenti dell’ultimo anno, ma ha coinvolto tutti e tutte. La filosofia di fondo è una: “Siamo contro la sessualizzazione del corpo” e la “mascolinità tossica”. Una protesta che ha attirato l’attenzione dell’opinione pubblica visto che in Italia, il liceo “Zucchi” è l’unico ad aver proposto una simile iniziativa. Finora una manifestazione simile si era vista solo a Valladolid, nel nord ovest della Spagna, dove un professore di matematica ha deciso di postare una sua foto mentre fa lezione indossando una gonna, in solidarietà ad un alunno espulso da scuola e inviato dallo psicologo, per aver indossato un abito femminile.