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29 Ottobre 2021

I giovani italiani hanno gli stipendi più bassi d'Europa

Dal 2008 al 2020, 355mila giovani tra i 25 e i 34 anni – circa il 5,9% del totale – si sono trasferiti all’estero

Oggi l’Italia è sesta in Europa per numero di working poor, i lavoratori poveri: nella fascia di chi guadagna dai 550 ai 820 euro al mese – quasi un milione e mezzo di persone – si stima che il 26% potrebbe non avere denaro sufficiente per pagare il riscaldamento. Ma l’estrattivismo sui salari riguarda ormai tutti i settori della produzione: i laureati nati negli anni Settanta percepiscono 35mila euro in meno rispetto ai laureati nati nel decennio precedente e il divario tra il salario dei diplomati e di chi ha conseguito un titolo superiore si sta restringendo: oggi chi è in possesso di una laurea triennale è retribuito appena il 2,3% in più rispetto a un diplomato.

Basta dare uno sguardo al Rapporto annuale dell’Istat per rendersene conto: dal 2008 al 2020, 355mila giovani tra i 25 e i 34 anni – circa il 5,9% del totale – si sono trasferiti all’estero, la maggior parte dei quali con un basso livello di istruzione o, al contrario, con un alto livello di specializzazione. Solo il 2-3% rientrerà in Italia. Per quanto riguarda la prospettiva di costruire una famiglia, anche il 2020 ha visto un record negativo di nascite, cosa per la quale sistematicamente si punta il dito contro le donne che non vorrebbero fare più figli perché concentrate troppo sulla carriera. In realtà, come sottolineava il Rapporto dello scorso anno, il numero di figli desiderato è più alto di quello reale e sono solo 500mila gli individui tra i 18 e i 49 anni che affermano di non volerne. Per l’Istat, è proprio l’incertezza economica il primo ostacolo alla fecondità e il fatto che il calo nel 2020 abbia interessato soprattutto le donne con un basso livello di istruzione, che quindi statisticamente svolgono i lavori più penalizzati durante la pandemia, dimostra come le condizioni di lavoro siano un forte deterrente alle nuove nascite. Uno stipendio che consente di arrivare a malapena a fine mese significa non avere la possibilità di mettere qualcosa da parte per il futuro, specialmente se si vive in città come Roma o Milano dove l’affitto da solo si prende la maggior porzione delle entrate mensili: a un anno dal titolo triennale, un neolaureato guadagna 1.270 euro al mese; un bilocale nel capoluogo lombardo va dai 650 nelle zone meno centrali a 1.700.