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18 Agosto 2021

Un aiuto per le donne afghane sotto tiro del regime talebano

Donazioni e raccolte fondi a favore delle donne che in Afghanistan rischiano di essere perseguitate e maltrattate dopo anni di diritti e civiltà

Con la restaurazione del nuovo Emirato Islamico, le donne afghane si sono chiuse in casa, terrorizzate dall’idea di essere perseguite e schiavizzate dai talebani. Non sono bastate le parole di ieri nel corso della conferenza stampa del portavoce Zabihullah Mujahid: «Permetteremo alle donne di lavorare e studiare. Le donne saranno molto attive all’interno della nostra società, all’interno del nostro governo», ha affermato. Il portavoce dei talebani si è limitato a ribadire che le donne afghane lavoreranno nel rispetto della legge islamica, la Sharia.

Tra le testimonianze più forti oltre alla corsa della regista Sahraa Karimi che scappa dalla furia dei talebani, c’è quella di Zarifa Ghafari, 27 anni, la sindaca più giovane dell'Afghanistan, nella provincia di Maidan Wardak, da sempre in prima linea per i diritti delle donne. I talebani "verranno per le persone come me e mi uccideranno. Sono seduta qui in attesa che arrivino. Non c'è nessuno che aiuti me o la mia famiglia. Sto solo seduta con loro e mio marito. Non posso lasciare la mia famiglia. E comunque, dove andrei?” Sono le parole rilasciate al New York Times "Sono distrutta. Non so su chi fare affidamento. Ma non mi fermerò ora, anche se verranno di nuovo a cercarmi. Non ho più paura di morire".

Per far fronte a questa emergenza, oltre ai corridoi umanitari che vedono in queste ore i primi arrivi negli aeroporti europei, esistono associazioni e onlus specializzate su come aiutare l'Afghanistan che in questo momento hanno bisogno di ulteriore sostegno. 

Le prime testimoni della tragedia nel paese su Instagram sono le ragazze di Pangea Onlus, fondazione milanese che si occupa di diritti umani, microcredito ed empowerment per l'indipendenza sociale delle donne. Come donare (info alla mail donatori@pangeaonlus.org), acquisto gadget sul sito, donazione dal sito (con carta di credito o bonifico bancario, causale "Emergenza Afghanistan"), 5x1000 al codice fiscale 97321620151

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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La missione di Emergency non si è fermata con l'addio a Gino Strada, fondatore e animatore dell'associazione che ha portato l'assistenza medica nei luoghi di guerra: dal 1999, anno dell'inizio dell'attività nel paese, sono state curate 7,5 milioni di persone. A Lashkar-gah, nel sud dell'Afghanistan, ha sede l'ospedale di Emergency. Come donare: sostieni.emergency.it (donazione singola, regolare, in memoria, grandi donazioni), gadget e regali online, 5x1000 al codice fiscale 97147110155

Dal 2012 Nove Onlus, fondata a Roma da tre ex cooperanti internazionali, si occupa di Afghanistan e delle due donne, dei bambini e delle persone con disabilità, oltre all'imprenditoria femminile con il progetto Women In Business Hub e corsi gratuiti di alfabetizzazione, inglese avanzato, informatica e scuola guida. Come donare: dal sito ufficiale (via Paypal), con bonifico bancario.

Il CISDA, Coordinamento Italiano Sostegno Donne Afghane, è una onlus con varie sedi in Italia (tra cui Milano e Roma) che opera da diversi anni in Afghanistan: si occupa di avviamento e mantenimento agli studi con borse di studio per le ragazze, costruzione di centri medici e educazione sanitaria, imprenditoria femminile. Come donare: bonifico bancario (dal sito causale "Emergenza Afghanistan", per informazioni cisdaonlus@gmail.com), 5x1000 al codice fiscale 97381410154.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Learn Afghan è una no-profit dedicata all'istruzione e alla formazione delle bambine, ragazze e donne afghane (finora, 7000 persone). Sostiene anche progetti di alfabetizzazione digitale con borse di studio, educazione sessuale, igiene mestruale e avviamento alla maternità. Come donare: dal sito ufficiale c'è una raccolta fondi.

 

@Moreno Pisano