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5 Gennaio 2021

Una verità immortalata dal Satellite da Venezia a NewYork: l'ambiente ringrazia il Lockdown

L'effetto del lockdown nelle aree urbane ha mostrato la capacità della natura di riacquistare i suoi spazi nell'arco di poche settimane

“Io sono me più il mio ambiente e se non preservo quest'ultimo non preservo me stesso.”


JOSÉ ORTEGA Y GASSET

 

Fenicotteri in Albania, procioni nel Central Park di New York e cervi in giro nei sobborghi di Londra. L'effetto del lockdown nelle aree urbane ha mostrato la capacità della natura di riacquistare i suoi spazi nell'arco di poche settimane. Dall'analisi delle immagini satellitari del progetto della Nasa, Earth Data Covid-19 (hanno partecipato sette istituzioni, compresa l’Agenzia Spaziale Europea , e i primi risultati li ha presentati l'American Geophysical Union) emerge che siano bastate poche settimane di fermo mondiale per ridurre l'inquinamento atmosferico di un terzo e la qualità sia dell'acqua e dell'aria di oltre il 40%.Per ora si tratta progetto che riguarda solo alcune città come San Francisco, New York, Tokyo, i porti di Dunkirk e Ghent, Los Angeles, Togo e Pechino.

 

 

“Abbiamo guardato diverse aree per poi concentrarci su alcune città come San Francisco e New York”, racconta Nima Pahlevan, ricercatore iraniano d’adozione americana del Goddard Space Flight Center della Nasa che ha osservato in particolare all'impatto della pandemia sulla qualità dell'acqua. “Solo a New York due milioni di pendolari hanno cessato di andare e venire da Manhattan durante il lockdown e i mutamenti sono stati evidenti, stando a quanto abbiamo rilevato in collaborazione con la Columbia University. La riduzione del traffico lungo il fiume Hudson ha permesso alle acque di tornare trasparenti. Non è un fattore univoco della loro qualità, ma certo è un’indicatore”.

Anche a Venezia, sè stata fatta una ricerca del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) pubblicata a maggio sulla rivista Science of the Total Environment, partita dai dati dei satelliti Sentinel-2 del programma europeo Copernicus.

“E’ la conseguenza della riduzione della pesca dei molluschi sui bassi fondali e del passaggio delle navi commerciali nel canale industriale Malamocco-Marghera", ha commentato Federica Braga del Cnr-Ismar.

 

@MariazzurraLai