
Via libera della Camera alla Legge di Bilancio 2026. Il testo è stato approvato ieri con 216 voti favorevoli, 126 contrari e 3 astenuti. Una manovra da 22 miliardi di euro che punta su fisco, sanità e sostegno a famiglie e imprese, mentre da Bruxelles arriva anche l’ottava rata del Pnrr, pari a 12,8 miliardi.
La misura bandiera è il taglio dell’Irpef per il secondo scaglione: l’aliquota scende dal 35% al 33% per i redditi fino a 50 mila euro. L’effetto stimato è un incremento medio annuo della retribuzione fino a 440 euro per circa 13,6 milioni di contribuenti, pari al 30% del totale. Gli aumenti contrattuali fino a 33 mila euro saranno tassati al 5%, mentre i premi di produttività scenderanno all’1%.
Il Fondo per il Servizio sanitario nazionale cresce di 2,4 miliardi, raggiungendo i 143,1 miliardi contro i 136,5 del 2025. Il Governo prevede il reclutamento di circa mille medici dirigenti e oltre seimila professionisti sanitari, con un incremento delle indennità per 280 milioni annui.

Scende invece di 140 milioni il Fondo per i farmaci innovativi, per finanziare l’aumento del tetto di spesa farmaceutica dallo 0,2% allo 0,3%. Prevista una stretta sulle Regioni che non garantiscono i livelli essenziali di assistenza.
Al settore manifatturiero vanno 3,5 miliardi di finanziamenti e un anticipo assicurativo di 1,3 miliardi. Confermato l’iperammortamento per gli investimenti in beni strumentali, mentre spariscono le agevolazioni al 220% per il green. Restano i crediti d’imposta per Transizione 5.0 (1,3 miliardi) e Zes Sud (2,3 miliardi). Rifinanziati anche la Nuova Sabatini, i Contratti di sviluppo e i fondi per internazionalizzazione e turismo. Dal 2028 scatterà una ritenuta d’acconto dello 0,5% per le imprese, che salirà all’1% nel 2029.

Non sarà più possibile cumulare rendite di previdenza complementare per anticipare la pensione di vecchiaia. L’età pensionabile aumenterà di un mese nel 2027 e di due mesi nel 2028. Opzione Donna non viene prorogata; gli assegni minimi cresceranno di circa 20 euro. Ridotti i fondi per l’anticipo pensionistico dei lavoratori precoci e usuranti.
Arriva la rottamazione quinquies per le cartelle dal 2000 al 2023, con 54 rate bimestrali e tasso d’interesse ridotto al 3%. I buoni pasto esentasse salgono da 8 a 10 euro. Raddoppia la Tobin tax allo 0,4% e viene introdotta un’imposta di 2 euro sui piccoli pacchi extra Ue. Le accise sul tabacco aumenteranno progressivamente fino a 40 centesimi entro il 2028.

Confermati il bonus ristrutturazioni al 50% per la prima casa e al 36% per gli altri immobili. Per il piano Casa stanziati 110 milioni nel 2026 e 100 nel 2027. La cedolare secca sugli affitti brevi resta al 21% per il primo immobile e sale al 26% per il secondo; oltre il terzo scatterà l’attività d’impresa. La prima casa viene esclusa dal calcolo Isee entro soglie che variano tra 91.500 e 200 mila euro in base alla città e al numero di figli. Confermati fondi per genitori separati, caregiver e la carta “Dedicata a te” per famiglie con Isee fino a 15 mila euro.
Dal 2026 le aziende con almeno 60 dipendenti dovranno conferire il Tfr al fondo Inps; l’obbligo sarà esteso gradualmente fino alle imprese con 40 addetti entro il 2032. Da luglio scatterà l’adesione automatica alla previdenza complementare per i neoassunti, con 60 giorni per esercitare l’opt-out.

Previsto un bonus libri per le scuole superiori per famiglie con Isee fino a 30 mila euro e un contributo fino a 1.500 euro per la scuola paritaria. Dal 2027 arriverà la carta “Valore cultura” per i maturandi, utilizzabile per libri, concerti e musei. Ridotti a 90 milioni i fondi per il cinema, mentre l’editoria guadagna 60 milioni. Confermati i finanziamenti alle tv locali e ridotto il canone Rai per gli esercizi pubblici. Aumentano i fondi per l’America’s Cup a Napoli e per le borse di studio universitarie.
Il Fondo per il personale di forze armate, polizia e vigili del fuoco cresce di 20 milioni annui; altri 114 milioni sono destinati ai servizi legati alle Olimpiadi invernali. Per le forze dell’ordine, l’aumento dell’età pensionabile scatterà un anno dopo rispetto al resto del personale.
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