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23 Dicembre 2025

Dove il Natale non esiste (o è vietato): i Paesi che lo ignorano

Tra divieti religiosi, assenza di festività ufficiali e celebrazioni solo commerciali: come cambia il 25 dicembre nel mondo

Per molti il Natale è una festa universale, ma nel mondo non tutti lo celebrano allo stesso modo. Pur essendo una ricorrenza ampiamente conosciuta, esistono Paesi in cui il 25 dicembre non è una festività ufficiale o non viene celebrato apertamente, restando confinato alla sfera privata.

Le ragioni sono diverse: religiose, culturali o legate alle politiche statali. In molti Stati il Natale è semplicemente un giorno come un altro, senza celebrazioni pubbliche né chiusure straordinarie.

Nei Paesi a maggioranza musulmana, come l’Arabia Saudita e la Somalia, le manifestazioni natalizie pubbliche sono vietate o fortemente limitate. Le comunità cristiane presenti possono celebrare la ricorrenza solo in contesti privati o ristretti. In Arabia Saudita, ad esempio, non è consentito festeggiare apertamente: alberi di Natale, presepi e decorazioni negli spazi pubblici o nei negozi sono vietati e possono comportare sanzioni da parte delle autorità religiose.

Situazioni simili si riscontrano anche in Corea del Nord, dove il Natale è di fatto assente. Le celebrazioni religiose sono scoraggiate e sostituite da commemorazioni ufficiali legate alla leadership politica del Paese.

In altri contesti, invece, il Natale esiste ma ha perso ogni connotazione religiosa. Nei Paesi a maggioranza buddhista o dove prevalgono altre tradizioni spirituali, la ricorrenza assume spesso un carattere puramente commerciale o turistico. In Giappone, per esempio, il 25 dicembre non è un giorno festivo, ma nelle grandi città si respira un’atmosfera natalizia fatta di luci, addobbi e tradizioni curiose, come la celebre “cena di Natale” a base di pollo fritto, nata da una campagna pubblicitaria della catena KFC.

Anche in Thailandia e alle Maldive il Natale non è riconosciuto ufficialmente, ma hotel, resort e centri turistici vengono addobbati per soddisfare le aspettative dei visitatori occidentali, trasformando la festa in un evento soprattutto commerciale.

Esistono infine casi particolari: in alcune nazioni cristiano-ortodosse, come Russia, Serbia e Bielorussia, il Natale non si celebra il 25 dicembre ma il 7 gennaio, seguendo il calendario giuliano.


Queste differenze dimostrano come il Natale, pur essendo una delle festività più riconosciute a livello globale, non sia affatto universale. La sua diffusione e il suo significato variano profondamente a seconda del contesto culturale, religioso e politico, assumendo forme molto diverse da Paese a Paese.

Letizia Demontis