
Il nuovo rapporto internazionale IEA TIMSS Longitudinal Study 2023-2024, presentato al Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università Roma Tre, conferma un problema ormai strutturale: gli studenti italiani mostrano difficoltà nelle competenze di Matematica e Scienze già alla scuola primaria.
Secondo l’indagine - condotta in Italia da INVALSI - gli alunni valutati in quarta primaria nel 2023 sono stati nuovamente esaminati un anno dopo. I risultati crescono, ma restano lontani dagli standard dei Paesi leader. Il punteggio medio in Matematica sale da 512 a 550 punti (+38), mentre in Scienze passa da 509 a oltre 542 (+30).

Numeri incoraggianti, ma insufficienti a colmare il divario internazionale. La Corea del Sud, al vertice della classifica, chiude la primaria con 635 punti in Matematica e 616 in Scienze: quasi 100 punti sopra gli studenti italiani.
Meglio dell’Italia anche Svezia e Slovenia, mentre il nostro Paese supera solo economie come Georgia, Montenegro, Kosovo e Macedonia del Nord.
Divari interni: Nord avanti, Sud in affanno
A preoccupare sono soprattutto le differenze territoriali, confermate anche da PISA e dalle prove INVALSI. Nel Nord Italia quasi tutti gli alunni raggiungono almeno il livello base in Matematica e Scienze; nel Sud e nelle Isole le percentuali crollano e il distacco medio arriva a 50 punti. Le disparità aumentano ulteriormente ai livelli più alti di rendimento: gli alunni che eccellono sono concentrati nelle regioni settentrionali.

Genere e background familiare pesano ancora
A influenzare i risultati intervengono anche fattori sociali.
I maschi, come nelle precedenti edizioni TIMSS, continuano a ottenere punteggi più alti nelle discipline STEM. Il livello socioculturale della famiglia rimane uno dei principali predittori del successo scolastico: chi parte avvantaggiato tende ad ampliare il proprio distacco con il passare degli anni.

Problemi strutturali, non effetti della pandemia
Lo studio conferma che il ritardo italiano non è un effetto temporaneo legato al Covid: le difficoltà emergono già nei primi anni di scuola e si aggravano nella secondaria. Un quadro ribadito anche dalle indagini OCSE PISA sugli studenti quindicenni.
Il rapporto TIMSS 2023-2024, dunque, non fotografa solo un rallentamento temporaneo, ma un ritardo strutturale nelle competenze STEM, che l’Italia fatica da anni a colmare.
Letizia Demontis