
Migliaia di volti segnati dalla vita si sono uniti in un applauso lungo e caloroso per accogliere Michael Bublé sul palco dell'Aula Paolo VI. Si è tenuta sabato 6 dicembre la sesta edizione del "Concerto con i Poveri", un evento nato "dal cuore di Papa Francesco" – come ha ricordato il successore Leone XIV – che quest'anno ha assunto un significato storico.
Per la prima volta, infatti, un Pontefice ha preso parte di persona all'iniziativa: Papa Leone XIV ha voluto essere presente, portando la sua impronta personale e sottolineando il valore profondo della musica come strumento di uguaglianza e speranza.

Il momento più emozionante è stato l'incontro tra il Papa e la star canadese. Papa Leone XIV ha stretto con particolare calore la mano di Bublé, protagonista dell'edizione 2025, complimentandosi: "Michael Bublé, il tuo italiano è fantastico!", mentre l'artista, visibilmente emozionato, si è chinato in segno di gratitudine.
L'evento ha riunito 8.000 persone, di cui tremila fragili, ferite, provenienti da parrocchie, mense e centri di accoglienza, grazie alla collaborazione di Caritas Roma, Sant'Egidio, Centro Astalli e molte altre realtà.
Il Santo Padre ha usato la musica come metafora centrale del suo discorso: "La musica è come un ponte che ci conduce a Dio," che parte dalle note per arrivare alle ferite interiori del pubblico. Il Papa ha ammonito: "I nostri guai" e le inquietudini non vanno "soffocati nello stordimento delle distrazioni". "La musica non ci distrae dai nostri guai: ci ricorda che non siamo solo questo" – Papa Leone XIV

Michael Bublé non ha nascosto la sua profonda emozione: "Questo è il momento più importante della mia vita e della mia carriera. Sono così grato," ha confidato.
Accompagnato dal Coro della Diocesi di Roma e dalla Nova Opera Orchestra (direzione artistica di Monsignor Marco Frisina), Bublé ha incantato l'Aula con la sua voce limpida e potente, eseguendo i suoi classici Feeling Good e L.O.V.E., brani natalizi come Silent Night e un commovente omaggio a Duke Ellington.
Il culmine emotivo è stato raggiunto quando l'artista ha intonato l'Ave Maria in latino, un'esecuzione voluta personalmente dal Pontefice. Molti tra il pubblico si sono asciugati le lacrime, e lo stesso Bublé è apparso trattenere a fatica l'emozione, confessando alla fine del brano: "Non vorrei cantare da solo: questa è la nostra serata!".
@Redazione Sintony News