
Il Natale 2025 sarà ricordato non solo per la magia, ma anche per il costo salato dei suoi protagonisti a tavola. Il panettone, il pandoro e il torrone si ritrovano al centro di un'ondata inflattiva senza precedenti, spinta da un drammatico aumento dei costi delle materie prime.
Secondo le rilevazioni del Centro di formazione e ricerca sui consumi, i prezzi dei dolci natalizi sono letteralmente decollati, rendendo l'acquisto di questi prodotti un onere non indifferente per le famiglie.
Il capitolo più critico riguarda i prodotti al cioccolato. Creme, gocce fondenti e glasse hanno subito rincari medi del +89%, con punte che in alcuni casi hanno raddoppiato il prezzo finale.

La causa principale è il cacao, la cui quotazione ha superato i 10mila dollari a tonnellata, triplicando il suo valore rispetto al 2021. Anche il torrone, pur segnando aumenti meno vistosi nelle versioni classiche (circa +20%), vede le varianti al cioccolato schizzare a un inquietante +56,5%.
Il confronto tra i prezzi odierni e quelli di quattro anni fa è impietoso. Un panettone o pandoro "da scaffale" oscilla oggi tra i 5,5 euro per i prodotti della grande distribuzione e i 17 euro per le versioni più curate.
Questa forbice riflette un aumento medio del +42% nel giro di soli quattro anni, evidenziando come l'inflazione abbia eroso pesantemente il potere d'acquisto anche sul dolce delle feste.

In questo scenario, i pasticceri artigianali vivono una stagione paradossale. I costi di produzione sono altissimi – con il burro alle stelle, il tuorlo d'uovo raddoppiato per l'effetto dell'influenza aviaria e gli imballaggi sempre più cari – eppure la domanda è forte. Le prenotazioni per i prodotti artigianali sono partite in anticipo, costringendo molte pasticcerie a chiudere gli ordini entro metà dicembre.
Il consumatore, in sostanza, sembra più che mai disposto a investire sul prodotto unico e di qualità.
Se nel 2020 un panettone artigianale a 30 euro sembrava caro, oggi è un ricordo. Dopo una soglia base di 40 euro nel 2024, nel 2025 i prezzi partono da 42-45 euro.
Nonostante l'aumento dei costi delle materie prime, molti artigiani hanno scelto di non ritoccare i prezzi rispetto all'anno precedente, preferendo compensare con nuove strategie, come degustazioni scontate e la vendita di dolci personalizzabili con sac à poche di creme da aggiungere al momento.
Accanto al tradizionale gusto uvetta-canditi, amato soprattutto dai clienti più adulti, si registra un'esplosione di gusti moderni come lamponi e fondente, pere, limone e zenzero o cantucci al Vinsanto.
Il pandoro artigianale vive invece una fase diversa: meno richiesto e spesso in produzione limitata, registra aumenti più "morbidi", con alcuni grandi nomi che hanno mantenuto i prezzi invariati rispetto al 2024.
@Redazione Sintony News