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5 Dicembre 2025

Sanremo, dopo i 30 big del 2026 si apre già il toto-conduttore per il 2027

Sarà l'ultimo Sanremo per Carlo Conti?

Non c'è pace per il Festival di Sanremo. Non appena si assesta una casella, se ne aprono subito due o tre sulla scacchiera mediatica. Con i nomi dei 30 Big del 2026 appena svelati, il vero dibattito si sposta già sul 2027: chi ci sarà al timone?

L'ipotesi più accreditata da tempo punta su una rivoluzione generazionale targata Stefano De Martino, l'uomo visto in Rai come il jolly capace di garantire un cambio di passo. Tuttavia, due nomi pesanti rimettono tutto in discussione: l'attuale conduttore Carlo Conti e il "cigno/gallina dalle uova d'oro" Amadeus.

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La Rai ha già approcciato Carlo Conti per un rinnovo, forte degli ottimi risultati del 2025, che hanno tenuto testa all'eredità Amadeusiana e hanno rilanciato carriere importanti. Il Festival, infatti, non è solo una macchina da ascolti ma anche una cartina di tornasole per la discografia italiana.

Eppure, stando alle indiscrezioni raccolte da Fanpage, Conti si risparmierebbe volentieri un terzo anno consecutivo di stress. Nonostante l'enorme affetto per Viale Mazzini, il conduttore sembra propenso a chiudere un ciclo dopo l'edizione 2026 – il sesto Sanremo della sua carriera – per lasciare spazio a quella rivoluzione generazionale che lui stesso auspica, magari con profili come Alessandro Cattelan e Gianluca Gazzoli. Il suo sarebbe, dunque, un "passo indietro" ragionato e desiderato.

Il vero colpo di scena che sta alimentando il dibattito è la voce su un possibile riavvicinamento tra la Rai e Amadeus.

L'artefice della rinascita definitiva del Festival, passato da "brutto anatroccolo" a fenomeno di costume e ascolti straordinari, si troverebbe in una situazione di apparente isolamento a Discovery, nonostante i due anni di contratto ancora in corso.

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Il ritorno sarebbe graditissimo dal pubblico e dalla discografia, ma l'ostacolo non è di poco conto. Amadeus ha lasciato la Rai per "questioni di rapporti umani" e non per motivi economici o politici, sebbene la sua distanza dall'attuale dirigenza sia nota. Un eventuale ritorno, per quanto non impossibile, suonerebbe come un clamoroso passo indietro da parte della Televisione di Stato, dopo quella che in uscita è stata percepita come una "porta sbattuta".

A fungere da potenziale "calamita" c'è l'amico di sempre, Fiorello. Il noto showman aveva sentenziato un secco: "Non farò mai Sanremo senza Amadeus", salvo poi correggere il tiro con un prudente "mai dire mai". Quella "apertura in curva" è vista come il segnale che un doppio ritorno, con Amedeo e la sua inseparabile spalla, potrebbe diventare l'asso nella manica di Viale Mazzini.

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Per ora le tessere del mosaico restano sparse. Se l'uscita di Conti dopo il 2026 dovesse essere confermata, il Festival si troverebbe di fronte a un bivio: la spinta generazionale con Stefano De Martino o l'inatteso ripescaggio di Amadeus, un vero e proprio "imprevisto in una partita di Monopoli".

 

 

@Redazione Sintony News