News

Attualità
5 Dicembre 2025

Influenza, i bambini sardi i più colpiti

La Sardegna emerge come la Regione più colpita con 13,08 casi ogni 1.000 abitanti, ma l'attenzione massima è sui giovanissimi: i bambini sotto i 4 anni risultano tre volte più a rischio rispetto alla media nazionale

La stagione influenzale 2025-2026 sta accelerando il passo, come confermano i recenti dati del sistema di sorveglianza RespiVirNet dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS). A livello nazionale, l'incidenza ha raggiunto i 10,4 casi ogni 1.000 cittadini, portando il totale stimato da inizio stagione a 3,3 milioni di infezioni.

Tra le Regioni, la Sardegna si posiziona in cima alla classifica per la più alta incidenza di sindromi simil-influenzali. Con 13,08 casi ogni 1.000 abitanti, l'isola supera nettamente la media nazionale, seguita da Campania (11,96) e Lombardia (11,66).

Sintomi influenzali: come riconoscerli, prevenirli e curarli | BIOMOLECULAR  DIAGNOSTIC

Nonostante questa concentrazione, l'ISS mantiene il livello di intensità complessivo a un grado basso e il trend è definito "atteso per il periodo". Tuttavia, l'aumento dei casi specifici in Sardegna e in altre regioni solleva l'attenzione sulla diffusione dei virus.

I dati più preoccupanti riguardano i bambini sotto i 4 anni. Questa fascia d'età continua a essere la più colpita, con un'incidenza che raggiunge i 33 casi ogni 1.000 abitanti, un tasso quasi tre volte superiore alla media generale.

Anche nella fascia d'età successiva, tra i 5 e i 14 anni, i casi restano elevati (13 ogni 1.000). Questo dato sottolinea l'importanza delle misure preventive e dell'attenzione pediatrica in questa fase acuta della stagione.

L'analisi di laboratorio conferma che i virus influenzali sono responsabili di un numero crescente di infezioni. La scorsa settimana, su oltre 2.000 campioni analizzati, ben il 20,3% è risultato positivo ai virus influenzali, quasi tutti di tipo A.

Influenza, le raccomandazioni della SIMG per la prevenzione e la cura

In particolare, il virus A/H3N2 è in netto aumento e risulta ampiamente maggioritario rispetto al ceppo A/H1N1.

La presenza del Covid-19 è invece scarsa (soltanto il 4% dei campioni analizzati), mentre il Virus Respiratorio Sinciziale è rilevato nel 2% dei casi.

Oltre al picco stagionale, gli scienziati stanno monitorando una variante dei comuni virus influenzali A/H1N1. Questa è caratterizzata da una mutazione genetica (S247N della neuroamidasi) che, sebbene nota da tempo, sembra essere in aumento in diversi Paesi europei (tra cui Francia, Norvegia e Belgio).

Questa mutazione riduce l'efficacia dell'antivirale oseltamivir. I ricercatori, come evidenziato in uno studio coordinato dall'istituto Vall d'Hebron di Barcellona, hanno lanciato un appello per un urgente rafforzamento della sorveglianza sull'evoluzione di questi ceppi, per prevenire un'eventuale resistenza completa ai farmaci se affiancata ad altre mutazioni.

 

 

@Redazione Sintony News