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3 Dicembre 2025

Inizia il processo a carico di Clizia Incorvaia: l’ex Sarcina l’ha denunciata

L’influencer è accusata di aver utilizzato le immagini della figlia minorenne per finalità pubblicitarie senza il consenso del padre

Si aprirà mercoledì 17 dicembre a Roma il processo che vede citata a giudizio l'influencer Clizia Incorvaia, denunciata dall'ex marito Francesco Sarcina, frontman de Le Vibrazioni. Al centro della contesa legale c'è l'uso, non autorizzato dal padre, di foto e video della figlia minorenne, Nina, per finalità pubblicitarie e promozionali.

Secondo la Procura di Roma, le immagini della bambina sarebbero state impiegate in almeno cinque diversi contesti pubblicitari, inclusi campagne per noti marchi di abbigliamento e calzature per bambini.

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Un elemento ritenuto determinante dall'accusa è un messaggio che Sarcina sostiene di aver ricevuto dalla ex moglie, nel quale Incorvaia avrebbe scritto: "Io la campo grazie ai brand di moda e pago la scuola, vestiti, etc."

Gli investigatori ritengono che questa comunicazione dimostri la piena consapevolezza da parte di Incorvaia di utilizzare l'immagine della figlia anche per fini economici, potenzialmente violando gli accordi di separazione. Sarà il processo a stabilire se tali condotte costituiscano un illecito.

Francesco Sarcina ha precisato di non aver mai fornito il suo consenso all'uso delle immagini della figlia in campagne pubblicitarie, dichiarandosi fortemente preoccupato per il benessere psicofisico della minore. Il cantante ha sottolineato come l'esposizione ripetuta della bambina sui social possa comportare rischi e potenziali danni.

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Sarcina aveva già presentato una denuncia simile nel 2019, ritirandola in seguito all'interruzione dei post da parte di Incorvaia. Tuttavia, secondo il cantante, la pratica sarebbe stata ripresa successivamente, spingendolo a richiedere nuovamente l'intervento legale.

Dal canto suo, Clizia Incorvaia ha affidato la propria posizione ai social media, sostenendo di aver taciuto a lungo solo per proteggere la figlia. "Condividere piccoli momenti della nostra quotidianità, sempre in modo rispettoso, non vuol dire esporla o sfruttarla, ma raccontare una realtà familiare autentica," ha commentato Incorvaia, precisando di aver condiviso esclusivamente momenti di vita quotidiana non legati a contenuti promozionali o campagne pubblicitarie.

Il caso riapre il dibattito etico e legale sull'uso dell'immagine dei figli minori da parte dei genitori-influencer e sui confini tra la condivisione della vita privata e lo sfruttamento commerciale.

 

@Redazione Sintony News