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30 Ottobre 2025

Furto del secolo al Louvre: cinque nuovi arresti, gioielli da 88 milioni ancora dispersi

Cinque persone sono state arrestate dalla polizia e messe in custodia nell'ambito delle indagini sul furto avvenuto al museo del Louvre, a Parigi, il 19 ottobre

A meno di due settimane dal clamoroso furto al Museo del Louvre, l'inchiesta segna un punto di svolta. Inizialmente erano due gli uomini sospettati di essere gli autori del colpo, che ha portato alla sparizione di gioielli per un valore stimato di 88 milioni di euro, sono stati formalmente indagati e posti in custodia cautelare. Ma ora Cinque persone sono state arrestate dalla polizia e messe in custodia nell'ambito delle indagini sul furto avvenuto lo scorso 19 ottobre.

La Procuratrice di Parigi, Laure Beccuau, ha confermato che i due fermati hanno "parzialmente" ammesso la loro partecipazione all'azione criminosa e sono accusati di "rapina organizzata e associazione per delinquere".

Il maxi furto al Louvre, fermati due sospettati: chi sono

Il furto, avvenuto il 19 ottobre, è stato eseguito con una rapidità impressionante: i ladri hanno impiegato meno di otto minuti per asportare i preziosi.

Nonostante l'arresto dei sospettati, il bottino rimane introvabile. La Procuratrice Beccuau ha infatti ribadito che i gioielli rubati "non sono ancora nelle nostre mani". Tuttavia, mantiene alta la speranza di recuperarli e "restituirli al museo del Louvre e alla nazione".

La Procuratrice ha sottolineato che si tratta di pezzi "ovviamente invendibili" sul mercato legale, avvertendo che "chiunque li acquistasse si renderebbe colpevole del reato di ricettazione".

Uno dei fermati era già noto alle forze dell'ordine e si trovava in libertà vigilata per un altro reato di furto, con precedenti per furti aggravati.

È stata prudente sul ruolo dei cinque uomini arrestati, ma ha precisato che "uno di loro era uno degli obiettivi degli inquirenti, poiché siamo in possesso delle tracce di Dna che lo riguardano e che, secondo le indagini, lo collegano al furto". 

La Procura non esclude che il colpo possa essere stato organizzato da una rete ben più ampia: "Non escludiamo la possibilità di un gruppo molto più ampio di 4 persone, agli ordini di un committente", ha dichiarato Beccuau, suggerendo l'ipotesi di un furto su commissione.

I due indagati, un algerino di 34 anni e un francese di 39 noto per precedenti colpi con la tecnica dell'auto ariete, sono in attesa di essere presentati ai giudici. I reati contestati sono passibili di 10 anni di carcere.

La Procuratrice ha inoltre escluso che i due abbiano potuto godere di una "complicità di qualunque tipo dall'interno del museo".

Un elemento di preoccupazione riguarda l'integrità di uno dei pezzi storici: la corona dell'imperatrice Eugenia. I ladri l'hanno lasciata cadere durante la fuga. La Procuratrice Beccuau ha ammesso che il restauro del prezioso manufatto sarà un'operazione "delicata".

 

 

@Redazione Sintony News