In una svolta storica, Hamas ha annunciato il rilascio dei 20 ostaggi israeliani ancora in vita, segnando il primo passo concreto dell’accordo negoziato con il patrocinio statunitense che prevede uno scambio massiccio tra prigionieri. Il rilascio è avvenuto in due fasi e sotto l’egida della Croce Rossa, che ha trasferito i rapiti all’esercito israeliano.
La gioia ha invaso le piazze israeliane, in particolare Tel Aviv, dove una folla ha seguito in diretta il rientro degli ostaggi. I primi sette ostaggi sono stati consegnati stamane dalla Croce Rossa in zone del nord di Gaza; poco dopo, altri 13 sono stati liberati nella zona di Khan Younis, come previsto dagli accordi.
Contestualmente, Israele ha annunciato di voler liberare oltre 1.900 prigionieri palestinesi nell’ambito della stessa intesa di scambio: 250 di questi scontano ergastoli e circa 1.700 risultano detenuti senza capo d’imputazione dall’inizio del conflitto.
Il presidente Donald Trump, arrivato in Israele oggi, ha definito l’intesa «la cosa più importante che abbia fatto». Il tycoon è stato accolto alla Knesset con un lungo applauso e ha pronunciato un discorso che invita a vedere il rilascio degli ostaggi come simbolo di un nuovo inizio per il Medio Oriente.
Restano però questioni delicate da risolvere: la restituzione dei corpi dei 28 ostaggi deceduti, il ritiro delle forze israeliane, il futuro assetto di Gaza e la governance del territorio.
@Redazione Sintony News