La tanto annunciata svolta per i viaggiatori a quattro zampe perde quota ancora prima di spiccare il volo. L’idea di permettere ai cani di grossa taglia di viaggiare in cabina, accanto ai propri padroni, aveva fatto sognare milioni di proprietari in tutta Italia. Ma la realtà – almeno per ora – è ben diversa: le linee guida dell’Enac, che introducono questa possibilità, non sono vincolanti, e le compagnie aeree non sembrano entusiaste di adeguarsi.
Il primo no è arrivato da Ryanair, il vettore low cost che in Sardegna copre ben 71 rotte dagli aeroporti di Olbia, Alghero e Cagliari.
Il Ceo Eddie Wilson ha liquidato la questione senza esitazioni: “Abbiamo già abbastanza problemi con i documenti per gli esseri umani, figuriamoci con quelli per i cani”, ha dichiarato ironicamente, aggiungendo che “bisogna tener conto anche delle allergie dei passeggeri”.
Un messaggio chiaro: i cani di grossa taglia non saliranno sui voli Ryanair, né a breve né probabilmente nel futuro prossimo.
Eppure, solo poche settimane fa, il 23 settembre, Ita Airways aveva celebrato con grande enfasi il primo volo sperimentale in Italia con due cani di taglia medio-grande in cabina. A bordo, anche esponenti del governo Meloni, a sancire quella che sembrava una “nuova rotta culturale” nel modo di viaggiare con gli animali domestici.
In realtà, si trattava solo di un test controllato: due posti speciali riservati (uno in prima fila per un cane fino a 25 kg, uno in ultima per uno fino a 14 kg), pettorina e museruola obbligatorie, tappetino assorbente a bordo, e divieto assoluto di altri animali in cabina, nemmeno di piccola taglia.
Una sperimentazione simbolica, utile – come specificato dalla stessa compagnia – per “verificare se sussistono le condizioni operative per introdurre progressivamente la possibilità di vendere biglietti per animali di peso superiore a quello attualmente consentito”.
Le nuove linee guida dell’Enac non impongono obblighi ma solo raccomandazioni: permettono ai cani oltre gli 8-10 chili di viaggiare in cabina accanto ai proprietari, purché vengano rispettate condizioni di sicurezza e comfort specifiche. Ma senza l’adesione delle compagnie, la rivoluzione resta teorica.
Per ora, dunque, la rivoluzione dei cieli per Fido taglia L è costretta a restare a terra.
@Redazione Sintony News