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6 Ottobre 2025

Padova, al via da oggi le “stanze dell’amore” nel carcere Due Palazzi

Si tratta di una sperimentazione della durata di quattro mesi, che rappresenta un passo storico per il sistema penitenziario italiano

Partono oggi, lunedì 6 ottobre, le cosiddette “stanze dell’amore” all’interno del carcere Due Palazzi di Padova, un progetto pilota che permetterà ai detenuti di incontrare il coniuge o il partner in momenti di intimità, nel rispetto della privacy e della dignità personale. Si tratta di una sperimentazione della durata di quattro mesi, che rappresenta un passo storico per il sistema penitenziario italiano.

Le stanze, collocate vicino ai locali dei colloqui, sono arredate in modo essenziale ma accogliente: un letto, un televisore e un bagno attiguo, senza possibilità di chiusura dall’interno. Ogni incontro durerà due ore e mezza, in un ambiente pensato per ricreare una dimensione familiare e restituire ai detenuti un frammento di normalità.

Dal 6 ottobre attive le "stanze dell'amore" nel carcere di Padova

L’iniziativa nasce dopo una sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittima la parte della legge 26 del 1975 che vietava ai detenuti colloqui con il coniuge o il partner senza la presenza a vista del personale di custodia.
A seguito della pronuncia, ad aprile il Ministero della Giustizia ha emanato delle linee guida per consentire ai direttori degli istituti di adeguarsi alla nuova normativa.

A Padova, la direttrice del penitenziario Maria Gabriella Lusi ha disposto l’apertura delle stanze dopo la richiesta di tre detenuti, presentata tramite i loro legali al magistrato di Sorveglianza, che ha autorizzato l’applicazione della sentenza.

Stanze dell'amore' nel carcere di Padova. Ma il governo frena: “Nessuna  autorizzazione”

L’associazione “Ristretti Orizzonti”, guidata da Ornella Favero, era stata tra le prime a chiedere l’avvio di una sperimentazione immediata. La proposta aveva però incontrato la contrarietà del sottosegretario leghista alla Giustizia Andrea Ostellari, padovano, che aveva espresso dubbi sull’opportunità e sulle priorità del progetto.

Nonostante le resistenze, il Ministero ha proceduto con la definizione di un quadro operativo nazionale. Secondo i dati del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (Dap), sarebbero circa 17 mila i detenuti potenzialmente beneficiari della misura in Italia, anche se non tutti potranno usufruirne: sono infatti esclusi coloro che si trovano in regimi speciali di detenzione, chi è stato sorpreso con stupefacenti, telefoni cellulari o oggetti atti a offendere, e i condannati per femminicidio.

Le organizzazioni sindacali della Polizia penitenziaria hanno espresso pareri negativi sul progetto, citando problemi di sicurezza e carenza di personale. “Oggi, come governo e ministero, ci stiamo impegnando per realizzare e ampliare i posti disponibili per le celle detentive”, ha spiegato Ostellari in un’intervista a Il Messaggero.

In questo carcere si pensa alle “stanze dell'amore”: le prime in Italia per  colloqui intimi senza controllo visivo - greenMe
“Entro il 2027 – ha aggiunto – avremo 10mila posti in più. Ciò che serve ora è aumentare gli spazi e garantire dignità sia ai detenuti che a chi lavora in carcere.”

Le “stanze dell’amore” di Padova diventano così un simbolo di equilibrio tra sicurezza, diritti e umanità. Una misura che, secondo i promotori, potrà migliorare la qualità della vita dei detenuti, rafforzare i legami familiari e favorire percorsi di reinserimento sociale.
La sperimentazione, se ritenuta positiva, potrebbe presto essere estesa ad altri istituti penitenziari italiani, segnando un nuovo capitolo nella storia della giustizia e della detenzione nel nostro Paese.

 

 

@Redazione Sintony News