News

Attualità
6 Ottobre 2025

Manuela Murgia, l’inchiesta delle Iene: "Ogni pista porta all’omicidio"

A riaccendere l’attenzione è stato un servizio de “Le Iene”, firmato da Alessandro Sortino, che ha raccolto testimonianze, perizie e nuovi elementi che potrebbero riscrivere la verità su uno dei casi più oscuri della cronaca sarda

Dopo quasi trent’anni, il mistero attorno alla morte di Manuela Murgia, la 16enne trovata senza vita nel canyon di Tuvixeddu a Cagliari nell’inverno del 1995, torna sotto i riflettori. A riaccendere l’attenzione è stato un servizio de “Le Iene”, firmato da Alessandro Sortino, che ha raccolto testimonianze, perizie e nuovi elementi che potrebbero riscrivere la verità su uno dei casi più oscuri della cronaca sarda.

Per anni la morte di Manuela era stata archiviata come suicidio. La ragazza, secondo la ricostruzione iniziale, si sarebbe allontanata da casa dopo una telefonata misteriosa per poi gettarsi nel canyon. Una tesi che però la famiglia non ha mai accettato, convinta che dietro quella tragedia si celasse una mano violenta.

Nel servizio andato in onda su Italia 1, Sortino ha ripercorso i punti oscuri di quella notte del febbraio 1995: le contraddizioni nei racconti dell’epoca, le incongruenze nelle indagini e le nuove perizie medico-legali che hanno spinto la Procura di Cagliari a riaprire il fascicolo.

Le 80 tracce di Dna e il mistero del diario: riaperto il caso Manuela Murgia  - il Giornale

Determinante è stata la relazione del medico legale Roberto Demontis, che ha ricostruito gli ultimi momenti di vita della giovane. Secondo la sua analisi, Manuela avrebbe avuto un rapporto violento che le avrebbe provocato evidenti abrasioni. Dopo quel trauma, sarebbe fuggita, per poi essere investita — forse accidentalmente, forse intenzionalmente — dal suo aggressore o da più persone.
Già agonizzante, il suo corpo sarebbe stato poi trasportato nel canyon per inscenare un suicidio. Ipotesi supportate da alcuni elementi dell’autopsia originaria, rimasti per anni in secondo piano.

“La chiave di tutto – spiega Sortino nel servizio – potrebbe trovarsi nei vestiti della ragazza, che contengono ancora tracce di Dna. Tracce che parlano, e tra queste potrebbe esserci quella del suo assassino".

Cagliari, le tracce dell'assassino sui vestiti di Manuela Murgia

Nel servizio viene mostrata anche un’intervista all’ex fidanzato di Manuela, Enrico Astero, oggi 54enne, che risulta indagato per la morte della ragazza. Astero, incontrato da “Le Iene” davanti al tribunale di Cagliari, ha ribadito la sua estraneità ai fatti. All’epoca, disse agli inquirenti di “non vedere Manuela da dieci giorni”.

“Fino a prova contraria, quest’uomo, che collabora pienamente con la giustizia, è innocente”, precisa Sortino.

La riapertura del caso e il rinnovato interesse mediatico potrebbero finalmente gettare luce su una vicenda rimasta per troppo tempo sospesa tra dubbi e omissioni. È una storia in cui molte cose devono ancora essere spiegate,” conclude Sortino. “Dopo 30 anni, il mistero della morte di Manuela Murgia potrebbe finalmente essere svelato.”

 

 

 

@Redazione Sintony News