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1 Ottobre 2025

La Sumud Flotilla entra nella “zona a rischio”: tensioni crescenti al largo di Gaza

Il suo avvicinamento al blocco navale israeliano ha acceso l’attenzione internazionale, con il rischio che l’azione umanitaria diventi teatro di uno scontro marittimo

La Global Sumud Flotilla si trova ormai a poche miglia nautiche dalla Striscia di Gaza: il suo avvicinamento al blocco navale israeliano ha acceso l’attenzione internazionale, con il rischio che l’azione umanitaria diventi teatro di uno scontro marittimo.

Secondo fonti ufficiali, la flottiglia ha dichiarato di trovarsi a meno di 145 miglia nautiche da Gaza e di aver avvicinato la “zona ad alto rischio”. Navi con bandiere non identificate si sarebbero avvicinate ad alcune imbarcazioni della missione, con alcuni segnali di intensificazione del pattugliamento navale e dispiegamento di droni. I partecipanti riferiscono che le comunicazioni di alcune unità siano state temporaneamente disattivate durante manovre israeliane di avvicinamento. 

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Da parte sua, la Marina israeliana avrebbe già predisposto un piano per il sequestro delle imbarcazioni in caso di rifiuto all’alt, con l’utilizzo di unità proprie e forze speciali (tra cui la Shayetet 13). I partecipanti alla flotilla avvertono che chi resisterà rischia “processi speciali” all’interno delle strutture di detenzione israeliane.

Nella Striscia continuano gli attacchi israeliani e le vittime civili si moltiplicano. Nel corso delle ultime ore le fonti sanitarie palestinesi riportano almeno 17 morti. La città di Gaza è stata colpita all’alba e una strada costiera è stata chiusa verso nord dalle forze israeliane.

Sul piano politico, Donald Trump ha fissato un termine di “3-4 giorni” per ottenere da Hamas un sì al suo piano di pace per Gaza: in caso di rifiuto, secondo l’ex presidente, Israele procederà con il suo corso d’azione senza indugi. 

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Hamas ha risposto con cautela: pur definendo il piano “sbilanciato”, ha dichiarato di volerlo “esaminare positivamente”, senza però dare ancora una risposta definitiva. 

Mediatori chiave – in particolare Qatar, Egitto e Turchia – avrebbero sollecitato il gruppo palestinese ad accettare le proposte americane e saudite, continuando i contatti diplomatici nelle ultime 24 ore

Sul fronte europeo, l’Italia è finita al centro del dibattito per la presenza della fregata Alpino, che ha segnalato che non oltrepasserà le 150 miglia nautiche dalle coste di Gaza, offrendo però un ponte di salvataggio a chi volesse abbandonare la flottiglia. I membri della missione hanno denunciato il gesto come “sabotaggio”.

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Il governo italiano ha commentato il nervosismo crescente definendolo una possibile “escalation” e ribadendo la richiesta che Israele eviti l’uso della violenza sulle imbarcazioni umanitarie.

Se la flottiglia dovesse essere intercettata, la missione potrebbe trasformarsi in un incidente internazionale dalla portata tecnologica, mediatica e diplomatica. I

 

 

@Redazione Sintony News