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25 Luglio 2025

Hulk Hogan, come è morto: il malore e la chiamata al 911

Trump: «Era un grande amico»

 Il mondo del wrestling e della cultura pop americana piange la scomparsa di Hulk Hogan, nome d’arte di Terry Gene Bollea, morto ieri a 71 anni nella sua casa di Clearwater, in Florida. Le cause del decesso non sono ancora state ufficialmente comunicate, ma secondo quanto riferito dalla polizia locale, l’ex wrestler ha avuto un malore nella sua abitazione poco prima delle 10 del mattino. I soccorsi sono intervenuti rapidamente e lo hanno trasportato in ospedale, dove è stato dichiarato morto alle 11:17.

“Non ci sono segni di violenza sul corpo,” ha dichiarato Nate Burnside del dipartimento di polizia di Clearwater, sottolineando che Hogan “aveva da tempo problemi di salute”.

Nato ad Augusta (Georgia) nel 1953, Hogan era cresciuto in Florida e aveva iniziato la sua carriera artistica come bassista prima di essere scoperto da un promoter del wrestling. Il suo ingresso nella WWF (oggi WWE) agli inizi degli anni ’80 segnò una rivoluzione: il wrestling professionistico uscì dalle palestre e divenne spettacolo televisivo globale, e Hulk Hogan ne fu il volto e il motore propulsore.

Alto più di due metri, con un fisico imponente da oltre 140 kg, i baffi biondi ossigenati, la bandana rossa e l’urlo di battaglia “Whatcha gonna do when Hulkamania runs wild on you?”, Hogan si trasformò in un’icona transgenerazionale. Con Vince McMahon alla regia, fu protagonista di match entrati nella storia, come il WrestleMania I del 1985 al Madison Square Garden, dove combatté al fianco di Mr. T, sotto lo sguardo dell’arbitro speciale Muhammad Ali.

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Hogan fu il primo a portare il wrestling nel mondo dello showbiz, affermandosi anche come attore in film come Suburban Commando, Mr. Nanny e nella serie TV Thunder in Paradise. Debuttò al cinema in Rocky III nel 1982, nel ruolo di Thunderlips, dove recitò accanto a Sylvester Stallone, che lo volle nella WWE Hall of Fame nel 2005.

Fu protagonista anche di cartoni animati e talk show, rendendosi un volto familiare a milioni di bambini negli anni ’80 e ’90. Ma la fama ebbe un prezzo: il divorzio dalla moglie Linda fu mediaticamente distruttivo, così come lo scandalo del sex tape pubblicato da Gawker Media, che portò a una causa legale milionaria sostenuta dal miliardario Peter Thiel, da sempre vicino a Hogan e a Donald Trump.

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Negli ultimi anni, Hogan aveva consolidato il suo legame con il movimento Maga e con Trump, partecipando a eventi repubblicani e diventando un volto simbolo dell’America conservatrice. Durante l’ultima convention del GOP, fece scalpore quando si strappò la maglia – gesto iconico del suo personaggio – sul palco, inneggiando al “vero patriottismo”.

Nel 2015, in seguito alla diffusione di contenuti a sfondo razzista, fu temporaneamente espulso dalla WWE, ma successivamente reintegrato con un comunicato che ne riconosceva il contributo storico alla disciplina.

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Hogan, che vantava origini italiane da parte di madre, era amatissimo anche nel nostro Paese, dove le sue apparizioni in tv e nei film doppiati in italiano lo avevano reso un vero eroe per generazioni. Il suo carisma sul ring e fuori, unito a uno stile sopra le righe e teatrale, lo avevano trasformato in un simbolo globale della cultura pop a stelle e strisce.

La notizia della sua morte ha già fatto il giro del mondo e commosso fan, colleghi e personaggi dello spettacolo. Innumerevoli i messaggi di cordoglio arrivati sui social, dove l’hashtag #RIPHulkHogan è già tra i più usati. La WWE ha pubblicato una nota in cui “celebra la vita e l’eredità di uno dei più grandi performer di tutti i tempi”.

A novembre dello scorso anno fecero il giro del mondo le immagini della leggenda della Wwe che si strappa la maglietta sul palco durante la Convention Nazionale Repubblicana prima del discorso di Trump. Il presidente degli Stati Uniti gli ha reso omaggio con un messaggio pubblicato sulla sua piattaforma Truth Social. «Oggi abbiamo perso un grande amico, Hulk Hogan era "Maga" in tutto e per tutto: forte, duro, intelligente, ma con un cuore enorme». Il presidente Usa ha ricordato il discorso «assolutamente elettrico» di Hogan alla Convenzione nazionale repubblicana dello scorso anno a Milwaukee, urlando il suo sostegno a Trump contro Kamala Harris. «Ha saputo intrattenere fan da tutto il mondo, e il suo impatto culturale è stato gigantesco: a sua moglie Sky e alla sua famiglia vanno il nostro amore e le nostre più sentite condoglianze»

 

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Il prossimo passo sarà l’organizzazione del funerale, che, secondo indiscrezioni, potrebbe tenersi a Tampa nei prossimi giorni con una celebrazione pubblica dedicata ai fan.

 

 

@Redazione Sintony News