Scossa giudiziaria a Palazzo Marino: anche il sindaco di Milano Beppe Sala risulta indagato nell’ambito di una complessa inchiesta della Procura legata a presunte irregolarità nel settore urbanistico e nelle nomine comunali. A riportarlo, mercoledì 16 luglio, sono stati Corriere della Sera, la Repubblica e la Stampa, anticipando i contenuti di un’indagine che ha già portato a sei richieste di arresto da parte dei pubblici ministeri milanesi.
Secondo quanto trapelato, le ipotesi di reato a carico del sindaco Sala sarebbero false dichiarazioni in merito alla nomina di Andrea Marinoni alla presidenza della Commissione comunale per il paesaggio, e induzione indebita a dare o promettere utilità nell’ambito del discusso progetto di riqualificazione del cosiddetto “Pirellino”, che vede coinvolti l’architetto Stefano Boeri e l’imprenditore Manfredi Catella, fondatore del gruppo immobiliare COIMA.
Stefano Boeri, architetto di fama internazionale noto per il suo “Bosco Verticale” e recentemente finito al centro del dibattito anche a Cagliari per il primo progetto di rifacimento di via Roma, risulta indagato ma senza misure cautelari. A suo carico sono state però eseguite perquisizioni. L'indagine punta i riflettori su rapporti tra amministrazione pubblica e operatori privati, in un contesto in cui si ipotizzano pressioni indebite e scambi di favori per progetti immobiliari di grande rilevanza strategica.
Immediata la replica di Beppe Sala, che ha espresso sconcerto per aver appreso della propria iscrizione nel registro degli indagati dalla stampa e non dalla Procura:
“Trovo allucinante apprendere da un giornale di essere indagato e non dalla Procura. È un metodo inaccettabile”, ha dichiarato ieri.
Il primo cittadino ha quindi invitato alla prudenza e ha chiesto chiarezza:
“Ritengo necessario avere un quadro più completo dei rilievi che stanno emergendo in queste ore. Posso solo dire che l'amministrazione non si riconosce nella lettura che viene riportata.”
L’indagine si inserisce in un contesto già acceso per la città, con progetti urbanistici strategici sotto la lente e un clima di crescente tensione attorno ai rapporti tra istituzioni pubbliche e operatori immobiliari privati. Nei prossimi giorni è atteso l’interrogatorio di alcune delle figure coinvolte e, soprattutto, la diffusione ufficiale dei contenuti dell’inchiesta, che potrebbero ridefinire equilibri politici e amministrativi in vista dei prossimi appuntamenti istituzionali.
Intanto, Palazzo Marino si chiude in un prudente silenzio. Ma la vicenda è destinata a far discutere. E a pesare.
@Redazione Sintony News