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1 Luglio 2025

Sclerosi Multipla in Sardegna: oltre 6.500 persone convivono con la malattia

Se il corpo può essere sostenuto dalle terapie, la mente resta spesso il campo più fragile e meno considerato

In Sardegna sono circa 6.500 le persone che convivono con la sclerosi multipla, una malattia cronica che negli ultimi anni ha visto notevoli progressi nella diagnosi e nella gestione clinica, permettendo oggi di mantenere una buona qualità di vita. Tuttavia, se il corpo può essere sostenuto dalle terapie, la mente resta spesso il campo più fragile e meno considerato.

Proprio per accendere i riflettori su questo aspetto spesso invisibile — l’impatto psicologico e sociale della malattia — si è svolta a Cagliari, a Palazzo Doglio, la tappa sarda di "WillChair Table", un incontro promosso dall'Associazione Italiana Sclerosi Multipla (AISM) Sardegna. L’iniziativa ha messo in dialogo giovani pazienti neo-diagnosticati, neurologi e specialisti, con un obiettivo comune: promuovere una presa in carico globale della persona, non solo della malattia.

Sclerosi multipla (SM) e problemi a vescica e intestino | Coloplast

"La sclerosi multipla ha un impatto importante proprio sulle giovani generazioni che si trovano costrette a ripensare i propri progetti e sogni di vita", spiega Eleonora Cocco, direttrice del Centro regionale per la diagnosi e cura della sclerosi multipla dell’ASL di Cagliari. "È fondamentale — sottolinea — aiutare la persona a scegliere il proprio percorso con consapevolezza e autonomia. Solo camminando insieme si possono costruire soluzioni su misura, non solo per curare, ma per vivere pienamente."

In Sardegna, così come nel resto d’Italia, oltre la metà delle persone con sclerosi multipla soffre di ansia, depressione e senso di solitudine. Un carico emotivo che spesso resta sottovalutato e che, invece, ha bisogno di essere riconosciuto e affrontato anche attraverso il supporto psicologico.

Come ricorda Cristina Inglese, fisiatra del Centro regionale di Cagliari, è essenziale adottare un approccio multidisciplinare: "Non si deve curare solo il singolo sintomo, ma prendersi cura della persona nel suo insieme. Uno stile di vita sano e l’attività fisica costante possono fare la differenza nella gestione della disabilità."

Sclerosi Multipla: malattia tempo-dipendente dove la diagnosi e il  trattamento precoce giocano un ruolo di primo piano - imgpress

A ribadire il messaggio è anche Gabriella Spinicci, neurologa dello stesso centro: "La sclerosi multipla non è una malattia mortale né contagiosa e, se affrontata per tempo, consente di avere una vita piena: studiare, lavorare, fare sport e avere una famiglia è possibile. Ma è essenziale affidarsi ai neurologi e instaurare una relazione di fiducia e collaborazione."

Alla base di tutto, secondo Liliana Meini, presidente di AISM Sardegna, c’è la qualità del rapporto tra medico e paziente: "La comunicazione è un elemento fondamentale del percorso di cura. È nel confronto costante che nasce una presa in carico autentica e condivisa."

Un concetto rafforzato da Anna Maria Perillo, psicologa ed esperta di sclerosi multipla: "La relazione è il luogo del prendersi cura. È lo spazio in cui la persona viene ascoltata e riconosciuta nella sua totalità. Solo così si possono costruire percorsi personalizzati che portano a una reale qualità della vita."

Durante l’incontro è stato presentato e firmato il Manifesto della Sinergia Multipla, elaborato da giovani pazienti e neurologi. In dieci punti, il documento propone un nuovo modello di dialogo e collaborazione per garantire una gestione più efficace e umana della sclerosi multipla.

 

 

 

@Redazione Sintony News