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19 Giugno 2025

Rai, tempesta sui palinsesti: chiudono i programmi d’approfondimento, Usigrai pronta allo scontro

Il tema centrale è la riduzione dei costi e la presunta decisione di chiudere i programmi con ascolti inferiori al 3%

 La Rai si prepara a consegnare oggi, 19 giugno, le bozze definitive dei palinsesti 2025/2026 ai consiglieri del Cda, in vista della presentazione ufficiale alla stampa il 27 giugno dagli studi di Napoli. Ma Viale Mazzini è già in fermento: una serie di tagli e chiusure di programmi sta generando "umori fuori controllo" e forti proteste da parte dell'Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai, che si dice "pronta al conflitto".

Il tema centrale è la riduzione dei costi e la presunta decisione di chiudere i programmi con ascolti inferiori al 3%, ma le decisioni assunte sembrano andare ben oltre questa soglia, scatenando un'onda di preoccupazione.

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Tra le chiusure annunciate dal direttore Paolo Corsini, che ha già fornito indicazioni al Comitato di redazione, spicca il clamoroso stop per "Agorà Weekend". Nonostante il programma abbia registrato una crescita di quasi un punto percentuale nella stagione 2024/2025, mantenendo una media annuale del 4% con picchi oltre il 6%, è stato comunque tagliato. Per coprire il vuoto lasciato da "Agorà Weekend", secondo quanto riporta Repubblica, "Mi manda Rai 3" – ora condotto da Federico Ruffo – dovrebbe raddoppiare la sua durata, andando in onda per due ore sia il sabato che la domenica mattina.

La scure è calata anche su altri programmi d'approfondimento, spesso in onda in seconda o terza serata, come "Tango" di Luisella Costamagna e "Generazione Z" di Monica Setta. Stop anche per "Petrolio" di Duilio Gianmaria, "Il Fattore umano" (inchiesta di Raffaella Pusceddu e Luigi Montebello) e "Rebus" di Giorgio Zanchini della domenica pomeriggio. C'è silenzio, inoltre, sul nuovo programma che sarebbe dovuto andare in onda su Rai 2 con Antonino Monteleone, l'ex Iena. Dovrebbe essere salva, invece, la trasmissione "Indovina chi viene a cena" di Sabrina Giannini, contrariamente alle prime voci.

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Le decisioni stanno provocando reazioni indignate. Roberto Natale, consigliere di amministrazione RAI, ha attaccato in una nota ufficiale: "Le linee-guida editoriali approvate all'unanimità dal CdA RAI a febbraio erano state chiare: 'Rai3 ha perso negli ultimi anni alcuni tra i suoi titoli e volti più caratterizzanti, confluiti verso i competitor che ne hanno beneficiato sia in termini di ascolto che di rafforzamento del proprio posizionamento'". Natale si chiede retoricamente: "Evidentemente queste linee-guida editoriali non le ha lette chi in queste ore sta ragionando in RAI sull'arrivo del direttore del Tempo Tommaso Cerno. L'incontro in programma domani tra i consiglieri e l'Ad sui nuovi palinsesti sarà un'ottima occasione per capire chi dentro la RAI stia lavorando a favore de La7".

L'Usigrai ha espresso "forte preoccupazione" per le annunciate chiusure, in un documento approvato dall'assemblea dei CDR e Fiduciari della Rai: "Si tratta di scelte che impoveriscono l'offerta informativa dell’azienda di Servizio pubblico, chiudono programmi che vedono impegnati giornalisti interni e, per contro, si annunciano nuovi arrivi dall’esterno che nessuna logica possono avere a maggior ragione mentre si avvia un percorso di selezione per giornalisti da assumere all’interno della Rai".

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Le tensioni non si limitano ai palinsesti. L'Usigrai denuncia anche "la gravità dei comportamenti messi in atto dall’Azienda che proprio in queste ore, mentre ancora non è approvata dal CdA Rai l’ipotesi di accordo sulla nuova selezione, procede unilateralmente a trasferimenti in ambito TGR che dovevano essere decisi secondo le modalità previste dall’accordo stesso e solo dopo la sua ratifica". Il sindacato solleva "pesanti dubbi sulla trasparenza di tutta la procedura".

L'Esecutivo Usigrai si dice "deluso" e apre apertamente alla possibilità di un nuovo scontro con l'azienda: "Non sono questi i termini con i quali l’Usigrai ha faticosamente cercato un accordo per portare dentro le redazioni della Rai nuovi posti di lavoro e nuove opportunità per colleghe e colleghi. Se questa è l’azienda con la quale dobbiamo avere a che fare, non esiteremo ad aprire una nuova stagione di conflitto. Non si può confondere l’Usigrai con chi pensa di trasformare le relazioni sindacali nel luogo dove correttezza e trasparenza possono essere messe da parte in qualsiasi momento, con grave danno per il sindacato e per la stessa azienda".

 

 

 

@Redazione Sintony News