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16 Giugno 2025

Gennaro Gattuso è il nuovo commissario tecnico della Nazionale italiana

La FIGC ufficializza la nomina: “L’azzurro per lui è una seconda pelle”. Presentazione il 19 giugno a Roma. Buffon: “Abbiamo fatto la scelta migliore”

La panchina più ambita e delicata del calcio italiano ha un nuovo padrone: Gennaro Gattuso è stato nominato commissario tecnico della Nazionale maggiore. L’annuncio è arrivato nella giornata di oggi dalla FIGC, che ha ufficializzato la scelta con una nota e con le parole del presidente Gabriele Gravina:

“Gattuso è un simbolo del calcio italiano, l’azzurro per lui è come una seconda pelle”.

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Il tecnico calabrese, ex centrocampista del Milan e campione del mondo nel 2006, sarà presentato ufficialmente giovedì 19 giugno alle ore 11, presso l’Hotel Parco dei Principi di Roma.

L’investitura di Gattuso rappresenta un ritorno allo spirito battagliero e identitario che ha sempre contraddistinto la Nazionale nei suoi momenti migliori. Uomo di campo, grinta e passione, Gattuso porta con sé l’esperienza da allenatore maturata in Serie A e all’estero, ma soprattutto l’aura di chi l’azzurro l’ha indossato con orgoglio, cuore e sacrificio.

La notizia era nell’aria già da qualche giorno, come lasciava intuire Gianluigi Buffon, capo delegazione della Nazionale, in diretta Rai dalla Slovacchia, dove si trova per seguire l’Europeo Under 21.

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“Aspettiamo… Stiamo lavorando, abbiamo lavorato e attendiamo gli ultimi dettagli. Con il presidente e tutta la federazione abbiamo vissuto giorni intensi. Credo che alla fine abbiamo fatto la scelta migliore”.

Buffon ha poi allargato lo sguardo a ciò che questa nuova fase dovrà rappresentare:

“Si riparte da dove si è sempre ripartiti, dopo momenti bui. Pungolando noi stessi, nel nostro ruolo e nel rapporto con ragazzi e allenatori. L’obiettivo è tornare a essere l’Italia, quella vera. Vincere è difficile, ma c’è modo e modo di perdere”.

Il richiamo, nemmeno troppo velato, è a un recente passato fatto di delusioni e mancate qualificazioni, ma anche alla necessità di recuperare appartenenza e spirito di squadra:

“La sofferenza, se porta alla vittoria, diventa entusiasmo. Ai ragazzi ho chiesto di mostrare attaccamento alla maglia, perché a volte sembra che ci siano undici giocatori ognuno per conto proprio”.

 

 

@Redazione Sintony News