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13 Giugno 2025

In Puglia aiuti economici alle donne che vogliono congelare gli ovuli

Con un contributo economico una tantum fino a tremila euro, offre alle donne tra i 27 e i 37 anni la possibilità di posticipare la maternità. Prima regione in Italia

La maternità, oggi, è spesso una scelta complessa, ostacolata da precarietà lavorativa, instabilità relazionale e mancanza di servizi adeguati. In questo scenario, dove il tempo biologico e quello sociale non coincidono, sempre più donne ricorrono alla crioconservazione degli ovociti, una tecnica che permette di congelare le cellule uovo in giovane età per utilizzi futuri tramite fecondazione assistita. Una possibilità che offre libertà, ma che finora è stata accessibile solo a chi poteva permettersela, con costi che oscillano tra i 2.500 e i 5.000 euro a ciclo, più spese accessorie.

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È proprio in questo vuoto che si inserisce la Regione Puglia, la prima in Italia a riconoscere un sostegno economico pubblico per il cosiddetto social freezing, ovvero la crioconservazione per motivi non medici, ma sociali. Una novità di forte valore simbolico e politico, che eleva la fertilità a questione pubblica, non più relegata alla sfera biologica o privata.

Il provvedimento pugliese, finanziato con 900mila euro per il triennio 2025-2027, prevede un contributo una tantum fino a 3.000 euro per coprire le spese mediche della crioconservazione. Il bonus è destinato a donne tra i 27 e i 37 anni, residenti in Puglia da almeno 12 mesi, con un Isee non superiore a 30.000 euro. La misura si applica esclusivamente agli interventi effettuati presso centri per la procreazione medicalmente assistita (PMA), pubblici o privati, iscritti al registro nazionale. Restano esclusi farmaci, esami diagnostici preliminari, vitto e alloggio.

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La procedura per accedere al contributo è stata delineata con precisione: le interessate devono presentare domanda presso la propria Asl entro il 3 luglio 2025, allegando la documentazione Isee. Entro 60 giorni, l'azienda sanitaria comunicherà l'ammissione. Solo successivamente si potrà avviare il percorso clinico vero e proprio, documentandone l'inizio e, una volta concluso, presentando le spese sostenute per ottenere il rimborso.

 

 

 

@Redazione Sintony News