News

Attualità
9 Giugno 2025

Elezioni e Referendum in Sardegna: affluenza bassa, primi sindaci eletti a Cardedu e Oniferi

Molto bassa la partecipazione In Sardegna: 18,9%, 22% a livello nazionale

È un mix tra entusiasmo locale e disinteresse nazionale quello emerso dalla prima giornata di voto in Sardegna, dove si sono svolte le elezioni amministrative in sette Comuni e il referendum su lavoro e cittadinanza. A spiccare, per ora, sono Cardedu e Oniferi, i due paesi che possono già festeggiare i nuovi sindaci: Marcello Vacca e Antonello Piras. Entrambi candidati unici, hanno superato il temuto ostacolo del quorum del 40% richiesto nei casi di liste solitarie.

Per Vacca, 54 anni, già consigliere d’opposizione, e per Piras, anche lui 54enne, ingegnere e funzionario regionale con un passato da vicesindaco, il traguardo è ormai una formalità. Nonostante sul sito del Ministero dell’Interno l’affluenza risultasse ieri sera ancora leggermente sotto il 40%, le forze politiche locali hanno già conteggiato il superamento della soglia minima.

 

Amministrative 2023 Regione Sardegna, 38 Comuni al voto

A Goni, invece, il quadro è completamente opposto: la partecipazione si è fermata allo 0,77%. Un flop annunciato, frutto della scelta dei partiti locali di non presentare candidati per favorire la prosecuzione del commissariamento, poi smentita da una lista improvvisata con nomi esterni al territorio.

Oltre a Cardedu, Oniferi e Goni, si vota anche a Nuoro, Monastir, Soleminis e Luras. In totale, sette i Comuni sardi chiamati al rinnovo di sindaco e consiglio comunale. Nuoro è il più grande e l’unico a poter andare al ballottaggio, previsto per il 22 e 23 giugno nel caso in cui nessuno dei quattro candidati in corsa superi il 50% dei voti. Anche qui, però, la partecipazione è stata modesta: l’affluenza si è fermata al 43,8%.

I numeri del voto nei Comuni del Sud e delle Isole – www.anci.it

Tra gli altri centri, si registra un picco positivo a Luras, dove si è toccato il 58,3%, il dato più alto della regione. Complessivamente, nell’Isola, l’affluenza si attesta al 43,9%, con forti differenze tra Comune e Comune.

Il vero grande assente di questo appuntamento elettorale è però il referendum. I cinque quesiti – quattro in materia di lavoro e uno sulla cittadinanza – hanno raccolto, nel primo giorno di votazione, una partecipazione molto bassa: appena il 22% a livello nazionale. Ancora più bassa in Sardegna, dove si è registrato un 18,9%. Numeri lontanissimi dal quorum del 50% necessario per la validità della consultazione.

Referendum: in Sardegna alle 12 affluenza del 6,8 per cento

Un dato che si confronta negativamente con il referendum del 2011 sull'acqua pubblica, l’ultimo celebrato in due giorni, quando già nella prima giornata si era raggiunto il 41%. Neanche l’appello finale lanciato da Pd, M5s e Avs dal palco di Roma è riuscito a mobilitare gli elettori. A peggiorare il clima, alcune polemiche nate in seggi dove presidenti avrebbero chiesto anticipatamente agli elettori se intendessero ritirare tutte le schede, un comportamento che ha sollevato critiche e segnalazioni.

I seggi sono riaperti stamattina alle 7 e rimarranno aperti fino alle 15. Poi inizierà lo spoglio delle schede sia per le comunali che per il referendum. In attesa dei risultati ufficiali, il primo dato politico è già chiaro: l’astensione è la vera protagonista di questa tornata elettorale.

 

 

@Redazione Sintony News