Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha nuovamente scatenato polemiche rilanciando sui social una teoria complottista secondo cui Joe Biden sarebbe morto nel 2020 e sostituito da cloni e "entità robotiche senz’anima". Il messaggio, pubblicato da un utente su Truth Social – la piattaforma fondata dallo stesso Trump – è stato condiviso dal profilo ufficiale del presidente senza alcun commento o smentita.
“Joe Biden non esiste, ucciso nel 2020. Quello che vedete sono cloni, doppioni ed entità robotiche senz'anima. I democratici non conoscono la differenza”, recita il messaggio condiviso.
L’assenza di una presa di distanza da parte di Trump ha immediatamente attirato l’attenzione dei media e sollevato un coro di critiche, sia dal fronte democratico che da esponenti moderati del Partito Repubblicano. La teoria rilanciata dal presidente affonda le radici nelle narrazioni tipiche della galassia QAnon e degli ambienti complottisti online, dove da anni circolano fantasie su presunte sostituzioni di leader politici con sosia, cloni o figure artificiali.
Alla domanda se il presidente creda davvero alla teoria del "clone Biden", nessun portavoce della Casa Bianca ha risposto ufficialmente. La strategia, che per molti osservatori mira ad alimentare i sospetti della base più radicale senza compromettersi direttamente, non è nuova per Trump, che in passato ha spesso rilanciato contenuti estremi per poi sminuirli come "battute" o "condivisioni innocue".
Il Partito Democratico ha condannato il gesto con fermezza. Il portavoce della Casa Bianca, in una nota, ha definito il post “un oltraggio istituzionale che mina la credibilità del presidente e semina sfiducia nelle istituzioni americane”.
Alexandria Ocasio-Cortez, deputata democratica, ha scritto su X (ex Twitter): “Siamo guidati da un uomo che rilancia teorie su cloni e robot. La sicurezza nazionale merita di meglio”. Anche il senatore repubblicano Mitt Romney, voce critica interna al GOP, ha definito il gesto “screditante e pericoloso per la stabilità politica”.
Secondo molti analisti, Trump non crede realmente alla teoria, ma utilizza questi contenuti per rafforzare la fedeltà del suo elettorato più radicale e spostare l’attenzione dal dibattito politico tradizionale. L’assenza di una smentita consente di giocare su due piani: da un lato, quello simbolico e identitario con la base complottista, dall’altro la negabilità politica in caso di critiche.
@Redazione Sintony News