Gabriele D’Annunzio alla vigilia dell’Esame di Stato è quotato alle stelle dai maturandi, puntualmente ignorato dal Ministero, salvo una fugace apparizione nella prova suppletiva del 2023. Ma stavolta l’attesa potrebbe essere finita.
A sostenerlo è il consueto sondaggio condotto dal portale Skuola.net, che anche per il 2025 ha interrogato un campione di circa mille studenti di quinta superiore per tracciare il borsino delle previsioni sulle tracce più attese. D’Annunzio è in cima alle preferenze, complice una lunga assenza ingiustificata dalle tracce ufficiali e una figura letteraria potente e sfaccettata, perfetta per l’analisi di testo.
Accanto all’autore abruzzese, gli studenti citano altri due colossi della letteratura italiana del Novecento: Luigi Pirandello e Giuseppe Ungaretti. Entrambi, però, sembrano destinati a rimanere fuori dai giochi: sono stati protagonisti nel 2024 e un bis così ravvicinato – come dimostra anche il caso Dante – è quantomeno improbabile.
Occhi puntati invece su due nomi storicamente sottovalutati ma in forte risalita: Italo Svevo, assente dalla Maturità dal lontano 2009, e Italo Calvino, riscoperto anche grazie al quarantesimo anniversario dalla sua morte. Il 23% degli studenti scommette su Svevo, mentre Calvino si piazza sul terzo gradino del podio delle preferenze, scelto da uno studente su sei.
A ridosso delle prime posizioni c’è poi Primo Levi, figura simbolica della memoria e della coscienza europea. La ricorrenza degli 80 anni dalla liberazione di Auschwitz ne fa un nome sempre più presente nei pronostici.
Ma la Maturità non è solo letteratura. Due delle sette tracce possibili riguardano l’attualità, e qui dominano due temi caldissimi: l’Intelligenza Artificiale e il futuro della Chiesa. Quest’ultimo in particolare potrebbe rivelarsi una sorpresa, legata alla recente scomparsa di Papa Francesco. Una traccia del genere, sebbene logisticamente complicata da inserire (le tracce sono state decise a marzo, secondo il ministro Valditara), non è da escludere del tutto grazie alla digitalizzazione del plico d’esame.
Sul fronte storico e sociale, l’anniversario degli 80 anni dalla fine della Seconda guerra mondiale e dei 75 anni della dichiarazione Schuman – che diede il via all’unità europea – accendono le previsioni. Lo stesso direttore di Skuola.net, Daniele Grassucci, ricorda come ogni due anni circa l’Europa faccia capolino tra le tracce. Il 2025 potrebbe essere l’anno giusto per rievocare quei valori fondanti, oggi più che mai attuali.
Altri temi sempre presenti nel cuore (e nella mente) degli studenti sono la violenza di genere – anche in luce del recente protocollo tra MIM e la Fondazione Giulia Cecchettin – e le crisi internazionali, che spaziano dalle guerre alle tensioni economiche globali, spesso lette in chiave “trumpiana”.
E poi ci sono i grandi esclusi. Manzoni e Leopardi, perennemente citati nei pronostici, difficilmente torneranno protagonisti in un’analisi del testo: la riforma della Maturità predilige infatti opere post-unitarie. A meno di clamorose sorprese, resteranno ancora una volta nel limbo.
@Redazione Sintony News