A diciotto anni dall’omicidio di Chiara Poggi, il caso che ha sconvolto Garlasco torna a far parlare di sé. Il nuovo filone d’indagine, aperto dalla Procura di Pavia e condotto dai Carabinieri del Nucleo investigativo di Milano, si concentra su una nuova pista investigativa: il delitto potrebbe non essere stato opera di una sola persona, come sostenuto finora, ma di più soggetti. Tra questi, Andrea Sempio, amico di lunga data di Marco Poggi, fratello della vittima, e oggi unico indagato nel nuovo filone.
Al centro dell’attenzione, una nuova consulenza dattiloscopica che ha individuato un’impronta del palmo della mano sul muro delle scale che portano in taverna, vicino al luogo del delitto. L’impronta è stata ritenuta compatibile con quella di Andrea Sempio, che frequentava abitualmente la casa di via Pascoli, come amico stretto del fratello di Chiara.
Sempio era stato convocato per un interrogatorio in Procura a Pavia, ma non si è presentato, così come non si sono presentati neppure i suoi legali, Angela Taccia e Massimo Lovati. La motivazione, spiegano in una memoria inviata ai pm, riguarda una presunta carenza procedurale: nell’invito a comparire mancava – secondo la difesa – un avvertimento considerato fondamentale.
La strategia è stata rivendicata apertamente dalla difesa: in una “storia” su Instagram, l’avvocata Taccia ha scritto “Guerra dura senza paura”, aggiungendo “CPP we love you” con una tigre e un cuore blu, chiaro riferimento al Codice di Procedura Penale usato per stoppare, almeno temporaneamente, la convocazione.
Nel frattempo, a Mestre, è stato sentito Marco Poggi, fratello di Chiara. Il suo avvocato, Francesco Compagna, ha dichiarato in una nota:
“Con la collaborazione degli inquirenti, Marco Poggi ha potuto essere sentito lontano dai giornalisti ed ha risposto serenamente alle domande che gli sono state rivolte. Ad Andrea Sempio lo lega un'amicizia di lunga data e la convinzione della sua estraneità alla tragica vicenda che ha sconvolto la sua famiglia”.
Chi invece ha risposto alla convocazione è Alberto Stasi, ex fidanzato di Chiara Poggi e condannato in via definitiva a 16 anni per l’omicidio. Il suo legale, Antonio De Rensis, ha parlato di una “giornata molto positiva”:
“Siamo contenti di essere venuti e aver risposto a tutte le domande. Abbiamo fiducia in questa indagine sin dal primo giorno e continuiamo ad averla, sempre più forte”.
Il nuovo corso dell’inchiesta, coordinato dal procuratore aggiunto Stefano Civardi e dalle pm Valentina De Stefano e Giuliana Rizza, si è già tradotto in una serie di perquisizioni a sorpresa nei giorni scorsi, tra Voghera, Garlasco e Tromello. Si moltiplicano i nomi e le piste, e cresce l’attesa per gli esami sui reperti previsti a partire da giugno, con i primi risultati attesi tra ottobre e novembre.
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