È tornato come ogni anno, tra le lacrime dei fedeli e i petali lanciati dai balconi. Ma stavolta Sant’Efisio ha fatto ritorno a Stampace con una piccola ferita: l’indice della mano destra spezzato in due. Un imprevisto accaduto a Villa San Pietro, durante la delicata fase di riposizionamento del simulacro sul cocchio, quando l’anta di una porta ha urtato la mano del Santo, provocando la rottura del dito.
Un attimo di silenzio, poi i “no…” sussurrati dai presenti, tra incredulità e rispetto. Ma la processione non si è fermata. Sant’Efisio ha continuato il suo viaggio tra le campagne e le strade, accompagnato da centinaia di fedeli, fino a Giorgino e poi verso Cagliari, dove ad attenderlo c’era una folla raccolta davanti alla chiesetta di Stampace. Come da tradizione, applausi, preghiere e un’emozione che non conosce incrinature.
Eppure, il dettaglio del dito rotto non è passato inosservato. Da ieri sera, il tema è diventato virale sui social, con commenti che spaziano dall’indignazione alla tenerezza, fino alle inevitabili ironie. Per molti, l’incidente ha assunto un significato simbolico: “Anche i santi si fanno male”, scrive un utente. “Ma lui torna sempre, anche ferito”, aggiunge un altro.
Non è la prima volta che il simulacro subisce danni. Il precedente più noto risale al 1943, in piena Seconda guerra mondiale, quando un bombardamento colpì la zona di Stampace e provocò la rottura di alcune parti della statua. Più recentemente, altri piccoli incidenti hanno interessato il cocchio o gli abiti sacri, ma mai come quest’anno l’evento ha acceso così tanto il dibattito.
Le autorità ecclesiastiche hanno già fatto sapere che il dito verrà riparato nei prossimi giorni da mani esperte, in vista dell'anno prossimo. “La fede non si spezza per un dito”, ha dichiarato un confratello durante il rientro in chiesa, con tono rassicurante. Intanto, il popolo di Sant’Efisio si stringe attorno al suo protettore, con l’affetto di sempre e forse con una tenerezza in più.
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