Con le solenni esequie di Papa Francesco celebrate sabato 26 aprile sul sagrato della Basilica di San Pietro, la Chiesa cattolica ha ufficialmente avviato il cammino che porterà all’elezione del nuovo Pontefice. Un momento storico che segna l’inizio del periodo di sede vacante, nel quale il Collegio cardinalizio si prepara a uno degli appuntamenti più solenni della vita ecclesiale: il Conclave.
Il funerale di Papa Francesco ha aperto i Novendiali, le nove giornate di celebrazioni liturgiche in suffragio del Pontefice defunto, secondo un’antica tradizione della Chiesa. Ogni giorno, fino a domenica 4 maggio, verrà celebrata una Messa solenne nella Basilica Vaticana, presieduta da un cardinale diverso e con la partecipazione di specifici gruppi ecclesiali e istituzionali legati al ministero del Papa. Un mosaico di volti e storie che riflette l’universalità della Chiesa e la capillare estensione del pontificato di Francesco.
Nel frattempo, a partire da lunedì 28 aprile, riprendono le riunioni delle Congregazioni generali: incontri quotidiani tra i cardinali elettori (e non solo) nell’aula nuova del Sinodo, durante i quali si discute del futuro della Chiesa, si tracciano i profili del prossimo Papa e si affrontano le questioni tecniche legate all'organizzazione del Conclave. Finora sono già state svolte quattro sessioni, con un picco di 149 partecipanti su 252 cardinali presenti a Roma.
La Costituzione apostolica Universi Dominici Gregis, che regola in dettaglio la vacanza della Sede Apostolica, stabilisce che il Conclave possa iniziare non prima del 15° e non oltre il 20° giorno dalla morte del Papa. Questo colloca l'inizio della clausura cardinalizia in una finestra compresa tra il 5 e il 10 maggio. La data esatta sarà annunciata nei prossimi giorni, su decisione dei cardinali riuniti in Congregazione.
Sarà un Conclave che entrerà nei libri di storia anche per la sua composizione. I cardinali con diritto di voto – ovvero con meno di 80 anni – sono attualmente 135. Di questi, ben 108 sono stati nominati proprio da Papa Francesco. Solo 22 provengono dal pontificato di Benedetto XVI e appena 5 da quello di Giovanni Paolo II. Questo significa che, per la prima volta, il corpo elettorale è quasi interamente formato da cardinali scelti dal Papa scomparso, un elemento che potrebbe incidere significativamente sull’indirizzo che prenderà la Chiesa nei prossimi anni.
Inoltre, il Collegio cardinalizio di oggi è il più globale mai registrato: meno eurocentrico rispetto al passato, con una crescente rappresentanza dall’America Latina, dall’Africa e dall’Asia. Segno dell’attenzione di Francesco verso le “periferie del mondo”, spesso protagoniste dei suoi discorsi e dei suoi gesti più emblematici.
Mentre le Messe dei Novendiali accompagnano la Chiesa in questo tempo di lutto e riflessione, lo sguardo del mondo intero è rivolto alla Cappella Sistina, dove a breve si alzerà la fumata bianca. In un periodo segnato da sfide globali – dalle guerre ai cambiamenti climatici, dalla crisi dei migranti alla secolarizzazione – il nuovo Papa sarà chiamato a guidare una Chiesa complessa, dinamica e in continuo cambiamento.
@Redazione Sintony News