È la domanda che in queste ore si pongono milioni di fedeli in tutto il mondo: come è morto Papa Francesco? Quali sono stati i suoi ultimi istanti? A poche ore dalla sua scomparsa, avvenuta lunedì mattina, fonti vaticane hanno ricostruito le ultime ore di vita di Jorge Mario Bergoglio, il Papa venuto “quasi dalla fine del mondo”.
Secondo quanto riportato da diversi media nazionali e internazionali, il Pontefice si è svegliato regolarmente alle 6 del mattino di lunedì 21 aprile, nella sua residenza a Casa Santa Marta, dove ha vissuto per tutta la durata del suo pontificato, rifiutando il Palazzo Apostolico. I collaboratori che lo hanno assistito riferiscono che le sue condizioni apparivano “discrete”, pur se visibilmente segnate da un progressivo indebolimento nei giorni precedenti.
Il malore improvviso
Intorno alle 7 del mattino, Francesco avrebbe accusato un malore improvviso, che ha immediatamente allertato lo staff medico vaticano. I sanitari sono intervenuti nel giro di pochi minuti, ma ogni tentativo di stabilizzazione si è rivelato vano. Alle 7:35 è stato dichiarato il decesso.
La causa della morte, come confermato anche dal comunicato ufficiale diffuso dalla Sala Stampa Vaticana, sarebbe stato un ictus fulminante, insorto in un quadro già compromesso da un grave problema cardiocircolatorio.
Una salute già fragile
Lo stato di salute del Papa era apparso fragile da settimane. Solo poco tempo fa, Francesco aveva trascorso 37 giorni in ospedale per una polmonite bilaterale, affrontando con determinazione un ricovero lungo e delicato, che aveva sollevato preoccupazioni in tutto il mondo cattolico. Durante il periodo di convalescenza, erano emersi chiari segnali di affaticamento del cuore, con episodi di aritmia e instabilità pressoria.
Nonostante ciò, il Pontefice aveva voluto proseguire con discrezione l’attività pastorale, partecipando finché possibile ad alcune celebrazioni, ma riducendo progressivamente gli impegni pubblici.
Una morte serena, in preghiera
Chi era con lui racconta di un clima raccolto e silenzioso nelle sue ultime ore. “Fino alla fine ha pregato, ha ringraziato”, riferisce una fonte vicina. È morto dove aveva scelto di vivere: in semplicità, accanto alla sua gente, in quella Santa Marta che era diventata il suo rifugio e simbolo del suo papato.
Ora il mondo lo piange. E si prepara a celebrarlo, a ricordarlo e a eleggere il suo successore. Ma la sua eredità spirituale – quella no – non morirà.
@Redazione Sintony News