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9 Aprile 2025

Dazi USA, corsa agli acquisti di prodotti italiani: miele sardo tra i più richiesti

A lanciare l’allarme è Bloomberg, che descrive una vera e propria corsa all’acquisto di specialità made in Italy, in particolare il miele sardo, tra i prodotti più richiesti

I consumatori statunitensi stanno facendo incetta di prodotti italiani, spinti dalla paura dell’imminente entrata in vigore dei nuovi dazi doganali imposti dal presidente Donald Trump. A lanciare l’allarme è Bloomberg, che descrive una vera e propria corsa all’acquisto di specialità made in Italy, in particolare il miele sardo, tra i prodotti più richiesti.

Oltre al miele proveniente dall’isola, a registrare un’impennata nella domanda sono anche l’olio extravergine di oliva, i capperi e i pomodorini del Piennolo del Vesuvio, prodotti simbolo della tradizione gastronomica italiana che rischiano di diventare significativamente più costosi per i consumatori americani.

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A raccontare la situazione è Beatrice Ughi, fondatrice dell’azienda di importazione newyorkese Gustiamo, specializzata nella distribuzione di prodotti artigianali italiani negli Stati Uniti.

«Abbiamo visto un aumento del valore medio degli ordini online da 110 a 160 dollari nel giro di pochi giorni», ha dichiarato Ughi, spiegando che il boom è iniziato il 2 aprile, data in cui l’amministrazione Trump ha annunciato ufficialmente i nuovi dazi.

La sua impressione è chiara:

«È lo stesso panico visto con il Covid. Le persone temono che questi prodotti diventino presto inaccessibili o troppo costosi».

Particolarmente significativa è la domanda per il miele sardo, apprezzato negli Stati Uniti per la sua qualità e rarità. La Sardegna si conferma ancora una volta ambasciatrice del gusto italiano, con i suoi prodotti che occupano un posto speciale nelle scelte dei consumatori più attenti ed esigenti. Il miele isolano, spesso realizzato in micro-produzioni e con metodi tradizionali, rappresenta un simbolo dell’eccellenza enogastronomica che rischia di diventare un lusso.

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L’annuncio dei nuovi dazi ha creato apprensione anche tra gli operatori del settore, sia italiani che americani. Per molte aziende, soprattutto quelle di piccole e medie dimensioni, il mercato statunitense rappresenta una fetta importante del fatturato. L’introduzione di barriere tariffarie potrebbe minare la competitività di questi prodotti, spingendo i consumatori verso alternative locali o da altri Paesi.

Nel frattempo, chi può si affretta a riempire la dispensa. Negli Stati Uniti è già partita una sorta di “corsa all’oro” gastronomica: in attesa che i dazi entrino in vigore, gli scaffali online delle specialità italiane vengono svuotati rapidamente, in un clima di incertezza e rimpianto anticipato.

I nuovi dazi si inseriscono in un contesto più ampio di tensioni commerciali tra Washington e l’Unione Europea, che rischiano di colpire in modo particolare il settore agroalimentare italiano.

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Se le misure entreranno in vigore come previsto, il Made in Italy subirà un duro colpo, soprattutto in mercati consolidati come quello statunitense, dove la qualità è riconosciuta ma i margini di prezzo sono fondamentali.

Intanto, tra miele sardo e pomodorini campani, il gusto italiano continua a viaggiare oltreoceano, con i consumatori americani pronti a fare scorte prima che i rincari lo rendano un piacere proibito.

 

 

@Redazione Sintony News