Sarà iscritta sul registro degli indagati con l’accusa di concorso in occultamento di cadavere Nors Mazlapan, la madre di Mark Antony Samson, il 23enne reo confesso dell’omicidio di Ilaria Sula, la studentessa universitaria originaria di Terni trovata morta in una valigia nei pressi di Poli, alle porte di Roma. Lo riferisce l’agenzia LaPresse, secondo cui la donna è stata convocata in Questura insieme ai suoi legali e sarà interrogata oggi, lunedì 7 aprile, alle ore 14, presso gli uffici della Sezione omicidi della Squadra Mobile.
Secondo le prime ricostruzioni, Mazlapan si trovava nell’appartamento di via Homs — nel quartiere Africano, a Roma — nel momento in cui il figlio ha ucciso Ilaria con diverse coltellate, al culmine di un litigio. La donna, secondo quanto avrebbe riferito lo stesso Samson, avrebbe sentito le urla provenienti dalla camera da letto e, dopo essere entrata, avrebbe trovato il corpo della ragazza ormai senza vita. A quel punto, anziché allertare i soccorsi o le forze dell’ordine, avrebbe aiutato il figlio a ripulire la scena del delitto.
Una ricostruzione ancora al vaglio degli inquirenti, che hanno avviato accertamenti anche sui tabulati telefonici dei due genitori per chiarire con precisione i loro movimenti nella notte del 25 marzo, quando Ilaria è stata uccisa. In un primo momento entrambi avevano dichiarato di non essersi mai allontanati da casa, ma successivamente il padre ha cambiato versione, ammettendo di essere uscito e di essere rientrato solo il giorno dopo.
A rendere ancora più inquietante il quadro investigativo sono le dichiarazioni attribuite a Mazlapan, secondo cui la donna avrebbe sempre osteggiato la relazione tra il figlio e Ilaria. «Non volevo che Mark portasse sempre Ilaria a casa. Avevo paura che lo distraesse: mio figlio deve concentrarsi sugli studi», avrebbe confidato a persone a lei vicine. Ilaria frequentava da circa un anno l’appartamento della famiglia filippina, e la sua presenza era ormai abituale.
Dopo l’omicidio, il corpo della giovane è stato chiuso in una valigia e trasportato in auto fino alla zona boschiva di Poli, dove è stato abbandonato in fondo a un dirupo. A condurre gli investigatori sul posto è stato lo stesso Samson, che aveva cercato nei giorni successivi di depistare le indagini utilizzando il cellulare della vittima per inviare messaggi e pubblicare contenuti sui social, simulando che fosse ancora in vita.
La Procura di Roma continua ora a scavare nei dettagli di un crimine che ha scioccato l’opinione pubblica non solo per la sua brutalità, ma anche per la possibilità che i familiari dell’assassino abbiano avuto un ruolo attivo nel tentativo di occultare il cadavere e insabbiare la verità. Dopo l'iscrizione della madre nel registro degli indagati, non è escluso che anche il padre possa finire presto al centro di ulteriori accertamenti.
Nel frattempo, continuano le manifestazioni di cordoglio e protesta: sabato scorso, migliaia di persone hanno sfilato a Roma e a Messina per ricordare Ilaria e Sara Campanella, un’altra giovane studentessa uccisa a coltellate pochi giorni fa. Un grido condiviso ha attraversato le piazze: “Per Ilaria, per Sara, per tuttə”.
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