Si chiude con un tragico epilogo il cosiddetto "giallo della scogliera" di Cala Fighera. Dopo giorni di angoscia e speranza, il corpo di Paolo Durzu, 33 anni, è stato recuperato  a circa quindici metri dal punto in cui, martedì scorso, era stata ritrovata la salma della sua fidanzata, Manola Mascia, 29 anni. La tragedia si è consumata nelle acque davanti al promontorio di Cagliari, lasciando sgomenti amici, parenti e tutta la comunità locale.

Le ricerche di Paolo erano iniziate immediatamente dopo il ritrovamento dei suoi documenti tra gli scogli di Cala Fighera, dove Manola era scomparsa.

Venerdì mattina, poco prima delle 10, i vigili del fuoco hanno avvistato il corpo tra le rocce, incastrato e in parte in acqua. A rendere complicate le operazioni di recupero è stato il mare agitato, con onde alte fino a due metri e mezzo. "È impossibile intervenire via mare", ha spiegato il comandante della Guardia Costiera di Cagliari, Giovanni Stella. "Però è stato assicurato con delle cime a terra dai vigili del fuoco e ora stanno lavorando per il recupero della salma”. Il medico legale Roberto Demontis ha effettuato i primi accertamenti ed è stato formalizzato il riconoscimento ufficiale.

Gli investigatori non escludono nessuna ipotesi, ma la pista più accreditata è quella di un tragico incidente. Una caduta fatale dagli scogli, forse dovuta alle condizioni atmosferiche o a una perdita d'equilibrio. Le autorità stanno raccogliendo tutti gli elementi per ricostruire le ultime ore della coppia.

Nel frattempo, il dolore si è riversato sui social, dove la madre di Paolo, Antonella Contu, aveva lanciato un accorato appello: "La mamma ti sta aspettando, è distrutta. Torna a casa, mi manchi tanto". Il messaggio, accompagnato da una foto del figlio sorridente, ha scatenato una valanga di commenti di affetto e preghiera. "Antonella, Dio ti ascolterà", ha scritto un utente, mentre altri hanno inviato parole di conforto e vicinanza alla famiglia.

I genitori di Paolo, distrutti dal dolore, hanno ricordato l'amore che lo legava a Manola. "Si amavano. Erano inseparabili. Manola era come una figlia per noi", hanno dichiarato con la voce rotta dalla commozione davanti alle telecamere delle reti nazionali.

Manola e Paolo erano due giovani che, come tanti, cercavano di costruirsi un futuro nonostante le difficoltà. Lei lavorava saltuariamente, lui era alla ricerca di un impiego stabile. Resta l'interrogativo su cosa sia accaduto davvero in quelle ore drammatiche.

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