La vicenda della dichiarazione di decadenza della presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, sta suscitando grande attenzione, ma non è una sorpresa per chi seguiva con attenzione l'iter delle verifiche sulle spese elettorali.
Il Collegio regionale di garanzia elettorale, dopo aver analizzato i rendiconti dei candidati, ha sollevato dieci pagine di contestazioni, principalmente legate all'assenza di un mandatario elettorale, alla mancanza di un conto dedicato e alla scarsa tracciabilità di alcune spese e donazioni. Sebbene le somme contestate non siano molto rilevanti, le norme in materia elettorale sono chiare e richiedono trasparenza assoluta.
Le conseguenze per Todde potrebbero essere gravi, con la possibilità di decadenza dalla carica di presidente della Regione. Tuttavia, come ha già dichiarato lei stessa, intende impugnare la decisione nelle sedi legali appropriate, rivolgendosi al Tribunale ordinario. Questo non è un semplice atto amministrativo, come sostiene la governatrice, ma una vera e propria procedura che potrebbe portare a sanzioni pecuniarie e, in casi estremi, alla decadenza dall'incarico.
Il quadro giuridico è complesso, con una serie di leggi nazionali e regionali che regolano la campagna elettorale e le modalità di dichiarazione delle spese. In caso di decadenza, la legge prevede che la decisione finale spetti alla Camera di appartenenza, ma il processo potrebbe essere sospeso in attesa di un eventuale ricorso. Nel frattempo, l'incertezza politica è palpabile, con molti che si chiedono quale sarà il futuro del Consiglio regionale e della presidenza della Regione.
@Monica Magro