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23 Novembre 2024

Whatsapp introduce la trascrizione dei messaggi vocali: tutto quello che c'è da sapere

Arriva la trascrizione dei messaggi vocali su Whatsapp. Ecco come attivarla, usarle e le lingue supportate

Finalmente WhatsApp ha introdotto una novità che potrebbe mettere d’accordo sia chi non ama i messaggi vocali sia chi, pur apprezzandoli, si trova spesso in situazioni in cui è difficile ascoltarli: la trascrizione dei messaggi vocali. Ecco come funziona. 

Secondo quanto riportato sul blog ufficiale dell'app, l'attivazione della funzione è semplice. Basta accedere a Impostazioni > Chat > Trascrizioni dei messaggi vocali. Una volta abilitata l’opzione, sarà possibile selezionare la lingua desiderata per la trascrizione.

Trascrivere un messaggio vocale è altrettanto facile: è sufficiente tenere premuto sull’audio ricevuto e selezionare l’opzione "Trascrivi". Tuttavia, possono verificarsi alcuni problemi. Ad esempio, potrebbe apparire il messaggio “Trascrizione non disponibile” nei seguenti casi:

  • Lingua non corrispondente: le impostazioni linguistiche della trascrizione non coincidono con la lingua del messaggio.
  • Parole non riconosciute: in presenza di rumori di fondo o termini complessi.
  • Lingua non supportata: se il messaggio è in una lingua non ancora inclusa nel servizio.

La disponibilità delle lingue varia in base al sistema operativo.

Gli utenti Android possono contare su inglese, portoghese, spagnolo e russo. Per iOS, la lista è più ampia:

  • iOS 16+: inglese, spagnolo, francese, tedesco, italiano, giapponese, coreano, portoghese, russo, turco, cinese e arabo.
  • iOS 17+: oltre a quelle già citate, sono supportate anche danese, finlandese, ebraico, malese, norvegese, olandese, svedese e thailandese.

Sempre nel blog ufficiale, Whatsapp ha sottolineato che:

"le trascrizioni dei messaggi vocali vengono generate sul dispositivo e i messaggi vocali personali rimangono protetti dalla crittografia end-to-end. Nessuno, neanche WhatsApp, può ascoltare i messaggi vocali o vedere il contenuto delle trascrizioni".

 

 

Marta Rachele Pusceddu