Il rapporto "Health at a Glance: Europe 2024" dell'OCSE offre una panoramica interessante, ma con luci e ombre, sullo stato di salute e sulle sfide del sistema sanitario italiano.
L’aspettativa di vita è tra le più alte in Europa. 83,8 anni è l'aspettativa di vita media in Italia nel 2023, la seconda più alta nell'UE dopo la Spagna.
Le donne vivono più degli uomini (84,8 anni contro 80,7 anni), ma trascorrono una maggiore percentuale della loro vita con problemi di salute.
E dopo il calo legato al Covid-19, l'aspettativa di vita italiana ha superato i livelli pre-pandemia.
Ma solo il 19% degli adulti italiani rispetta il livello minimo di attività fisica raccomandato dall'OMS (150 minuti a settimana), contro il 32% della media UE.
Tra gli over 65, meno del 10% segue le linee guida, rendendo l'Italia il terzo Paese più sedentario in Europa per questa fascia d'età.
I giovani non fanno eccezione: solo l’11% degli 11enni e il 5% dei 15enni raggiunge i livelli raccomandati. La sedentarietà è stimata costare al sistema sanitario italiano 1,3 miliardi di euro l'anno fino al 2050.
Per quanto riguarda il sistema sanitario i medici sarebbero sufficienti, carenti invece gli infermieri.
L'Italia ha 4,2 medici per 1.000 abitanti, in linea con la media UE, ma solo 6,5 infermieri per 1.000 abitanti, contro una media UE di 8,4.
Per contrastare la carenza di personale sanitario è stata sospesa temporaneamente l’età pensionabile per i medici del SSN. Aumentati i posti nelle facoltà di medicina (+10% dal 2017 al 2022) e raddoppiati i posti per le specializzazioni grazie ai fondi PNRR. Tuttavia, il pieno effetto di queste misure è atteso solo dopo il 2030, e le difficoltà nelle specializzazioni meno attrattive, come medicina d’urgenza e generale, potrebbero persistere.
L’Italia quindi può vantare una qualità della vita elevata, ma segnala la necessità di affrontare sfide importanti legate alla sedentarietà, alla carenza di infermieri e alla distribuzione delle risorse sanitarie.
@Redazione Sintony News