Nel 2024, Cagliari si conferma tra i capoluoghi italiani con la Tari più elevata: con una media di 465 euro all'anno per famiglia, si posiziona appena dietro i sette capoluoghi più costosi d'Italia.
Il dato cagliaritano segna un aumento del 13,3% rispetto al 2023, una delle crescite più alte in Italia e ben oltre il rincaro medio regionale del 4,6%. Per confronto, gli altri capoluoghi sardi pagano molto meno: a Nuoro la Tari media è di 330 euro (-2,1%), a Sassari 315 euro (-0,5%), a Oristano 292 euro (-1,6%), e a Carbonia 411 euro (+10,3%).
La spesa media per la Tari in Italia è di 329 euro, con un aumento del 2,6% rispetto all'anno precedente. Catania è il capoluogo più caro con 594 euro annui, mentre Trento è il più economico con 183 euro. A livello regionale, il Trentino Alto Adige vanta i costi più bassi (203 euro) e una raccolta differenziata molto efficiente. All’opposto, la Puglia è la regione più costosa con una media di 426,50 euro.
Nonostante i costi elevati, la Sardegna si distingue per l’ottima performance nella raccolta differenziata, con un livello medio del 75,9%, ben oltre il limite del 65% fissato dalla normativa europea. Tra i capoluoghi, spicca Nuoro con l’83,8%, seguita da Oristano (80,6%), Cagliari (74,8%) e Sassari (62,6%).
Secondo Cittadinanzattiva, il sistema italiano di gestione dei rifiuti presenta diverse criticità, tra cui la carenza di impianti adeguati, l’eccessivo ricorso alle discariche e la difficoltà a differenziare e recuperare risorse. Per migliorare, occorre non solo puntare sul riciclaggio ma anche ridurre la produzione di rifiuti, specie nei settori elettronici e tessili.
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