La comunità di Nuoro è sconvolta dalla tragica strage avvenuta in via Ichnusa, dove l'operaio forestale Roberto Gleboni ha ucciso la moglie, Giusi Massetti, la figlia maggiore, Martina, e ha gravemente ferito i due figli più piccoli, prima di togliersi la vita. Il bilancio della tragedia si è ulteriormente aggravato con la dichiarazione di morte cerebrale di Francesco, il figlio di 10 anni, e del vicino di casa Paolo Sanna.

"Abbiamo bisogno di nuove lenti per riconoscere i segnali della violenza", ha spiegato la vicepresidente dell'Ordine degli Psicologi della Sardegna Luisa Puggioni, "è difficilissimo accettare che una violenza così atroce può essere perpetrata da chi dovrebbe difenderci".

L'ordine degli psicologi della Sardegna ha espresso profondo dolore, sottolineando la gravità della situazione emotiva che la comunità dovrà affrontare: "Non ci sono più parole. Non ci sono più lacrime. Non ci sono pensieri." Gli psicologi sono consapevoli che il lavoro di supporto psicologico dovrà essere intensificato per dare risposte al dolore che questo evento ha causato.

Nonostante gli investigatori stiano lavorando per trovare un movente, al momento non ci sono conferme su segnalazioni di maltrattamenti o violenze in famiglia. Si parla solo di voci riguardanti una possibile separazione in corso tra Gleboni e la moglie.

Nuoro è in stato di shock, e in segno di rispetto è stato annullato l'evento "La notte dei ricercatori". Il commissario prefettizio Giovanni Pirisi ha annunciato che verrà dichiarato il lutto cittadino nel giorno dei funerali delle vittime.

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