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7 Giugno 2024

Aria condizionata in auto, multe fino a 444 Euro. Ecco quando si rischia

Ecco in quali situazioni specifiche è vietato utilizzare l'aria condizionata in auto

Utilizzare l’aria condizionata in auto è una soluzione efficace contro il caldo estivo, ma ci sono situazioni specifiche in cui è vietato farlo, pena sanzioni che possono arrivare fino a 444 euro.

Secondo il codice della strada, è proibito mantenere il motore acceso con l’auto ferma o in sosta al solo scopo di far funzionare l’aria condizionata. Questo significa che, mentre è perfettamente lecito usufruire dell’aria fresca durante la guida, il motore e l’aria condizionata devono essere spenti quando ci si ferma in una piazzola di sosta o lungo la strada.

Questa norma, introdotta nel codice della strada nel 2007 e successivamente modificata nel 2010, aggiornata nelle sanzioni nel 2014 e nuovamente ad aprile 2022, ha lo scopo di ridurre l’inquinamento. Infatti, il motore delle automobili, soprattutto quelle più vecchie, emette grandi quantità di CO2, e per questo motivo deve essere spento quando il veicolo non è in marcia, anche a costo di sopportare il caldo.

Quanto consuma l'aria condizionata in auto?

Un esempio concreto di questa norma è il caso di un automobilista di Como, multato per 218 euro dalla polizia locale per aver tenuto il motore e l’aria condizionata accesi mentre era fermo a bordo strada per fare delle telefonate.

Attualmente, le multe sono state aumentate, con importi che vanno da un minimo di 223 euro a un massimo di 444 euro.

 

Il concetto chiave per comprendere quando si rischia la multa è la definizione di "sosta" secondo il codice della strada: la sosta è “la sospensione della marcia del veicolo protratta nel tempo, con possibilità di allontanamento da parte del conducente”. Mentre l'aria condizionata può rimanere accesa nelle situazioni di arresto (interruzione della marcia causata da traffico o semafori) e fermata (sospensione temporanea della marcia per permettere la salita o la discesa delle persone). 

 

 

@Marta Rachele Pusceddu