News

Attualità
28 Aprile 2024

Maestra Genia, la prima insegnante creata con l'IA

Ha sollevato reazioni contrastanti Maestra Genia, la prima insegnante creata con l'IA con l'obiettivo di offrire un nuovo approccio all'insegnamento

Nel panorama dell'istruzione italiana, sta emergendo una nuova figura rivoluzionaria: Maestra Genia, la prima insegnante creata con l'intelligenza artificiale. Questo innovativo progetto, ideato da Eugenio Azzinari e Marian Adel della start-up Cogit AI di Reggio Emilia, ha suscitato un vivace dibattito sull'impatto dell'IA nel mondo della scuola.

Il concepimento di Maestra Genia è stato guidato da un prompt, un comando fornito agli sviluppatori per creare un'insegnante “dalle fattezze simpatiche e questo è stato il risultato che poi insieme abbiamo approvato” racconta Eugenio Azzinari. L'obiettivo principale del progetto è offrire un nuovo approccio all'insegnamento, in sintonia con l'ampio utilizzo dell'IA da parte delle nuove generazioni.

Maestra Genia si presenta su una piattaforma dedicata come un tutor virtuale, pronto ad affrontare qualsiasi argomento scolastico. Inoltre, sui social media, propone contenuti originali generati dall'IA, come interviste immaginarie a figure storiche e quiz di logica. "Faccio un esempio - dice Azzinari - se è un c'è un libro o degli appunti, possono essere caricati sulla piattaforma. In base alle richieste che l'utente fa, studente o docente che sia, l’IA restituisce un’analisi, una sintesi oppure un approfondimento. È come avere tutti gli effetti un assistente virtuale che che semplifica e velocizza il lavoro”. 

 

 

Le conoscenze di Maestra Genia sono costruite su contenuti online, analizzati e rielaborati dall'IA. Gli ambiti di competenza dell'insegnante vanno dal latino all'architettura, dalla storia dell'arte alla matematica, le materie che può insegnare per adesso sono più di 30

Nonostante il successo iniziale, ci sono state reazioni contrastanti al progetto. Mentre alcuni sono entusiasti delle potenzialità del tutor virtuale, altri sollevano dubbi sull'efficacia dell'insegnamento senza un componente empatico umano. "Non è un modo per levare il lavoro ai docenti” risponde Azzinari. “Abbiamo pensato a Maestra Genia come un supporto allo studio, uno dei tanti modi in cui si può apprendere, con un approccio che si avvicina agli strumenti che i ragazzi stanno usando sempre di più. Non potrà mai sostituire l’esperienza scolastica, di contatto tra gli studenti e i professori, e non è la nostra ambizione”.  

C'è anche preoccupazione che gli studenti possano abusare del sistema. Il rischio che studenti e studentesse ne facciano un uso scorretto c’è, ammette Azzinari, per questo c’è bisogno di una educazione all’utilizzo dello strumento che deve avvenire con il supporto degli adulti affinché tutto venga fatto in modo corretto e consapevole. Le tecnologia in sé non è né buona né cattiva.  

Azzinari paragona l’avvento dell’IA nel mondo della scuola all’introduzione della calcolatrice. “Sono strumenti che velocizzano il lavoro ma dal mio punto di vista non andranno a limitare o a pregiudicare la creatività o la voglia di apprendere, l’Intelligenza Artificiale non può e non deve fare il lavoro al posto nostro, è solo uno strumento come altri che può supportarci nelle nostre attività”. 

 

 

Marta Rachele Pusceddu