Dimissioni "immediate e irrevocabili”. È in sintesi il contenuto di una lettera scritta a mano dal sindaco di Cagliari Paolo Truzzu che ieri ha presentato le sue dimissioni.  

La sua amministrazione, iniziata nell'estate del 2019 dopo la vittoria contro Francesca Ghirra, termina con due mesi di anticipo rispetto alla scadenza naturale.

Dopo l'esito delle elezioni regionali del 25 febbraio, Truzzu aveva annunciato la sua intenzione di dimettersi. La proclamazione degli eletti in Consiglio Regionale ha fatto scattare l'incompatibilità con la carica di Sindaco, costringendolo a formalizzare le dimissioni.

Ora la legge prevede un termine di 20 giorni prima che le dimissioni diventino effettive e che il Consiglio venga sciolto. In questo periodo, tecnicamente, Truzzu potrebbe cambiare idea e tornare a Palazzo Bacaredda. Tuttavia, questa eventualità è considerata altamente improbabile.

Fino al 17 aprile (20 giorni da ieri), il Vicesindaco Giorgio Angius reggerà l'amministrazione. Successivamente, un Commissario nominato dalla Giunta Regionale guidata da Alessandra Todde traghetterà l'amministrazione fino al voto dei giugno.

Con le dimissioni di Truzzu e dell'Assessore Alessandro Sorgia (anche lui eletto in consiglio regionale) la Giunta perde due "pezzi". Nel frattempo, nel centrodestra è aperta la corsa alla ricerca del candidato per le elezioni di giugno.

Ogni partito potrebbe arrivare alla riunione di Oristano con un nome: FdI con Pierluigi Mannino, Fi con Edoardo Tocco, Il Psd'Az con Gianni Chessa, Alleanza Sardegna con Alessandro Balletto.

Tuttavia, per ora, Alessandra Zedda resta in cima al gradimento della gran parte della coalizione.

@Redazione Sintony News